IL RISK OFF è SUI MERCATI: ATTENZIONE!
Questa settimana, effettueremo un’analisi più approfondita dei mercati valutari, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione in un tutto tondo, per capire a pieno come sono posizionati gli operatori sul mercato, che siano essi big players o retail, e quali possono essere le loro intenzioni.
Mancano circa 10 giorni all’appuntamento con la FED, che ci porterà cosi alle festività natalizie, e alla conclusione di questo 2021, e sui mercati si respirano chiari venti di RISK OFF.
Il comparto equity, sembra non trovare spunti per i movimenti rialzisti ai quali siamo abituati da tempo, e la price action ci mostra mercati volatili che chiudono un’altra settimana in territorio negativo, con il RUSSELL a -4.26%, Nasdaq -2.62%, S&P -1.22% e DJ -0.94%.
Anche l’Asia non fa meglio con NIKKEI a -2.51% HANG SANG a -1.30%, segue in ovvia conseguenza l’Europa.
Il valutario conferma in modo chiaro il sentiment di risk off, con le valute rifugio in gran spolvero e che si dimostrano le più forti! Il Termometro forex segna chiaramente forza sul franco svizzero che segna un +1.01% medio, sullo yen giapponese con un +0.82% medio e sul dollaro americano , che sembra essere l’unica vera certezza del valutario al momento con un +0.41% medio.
Chiara la debolezza sulle valute da investimento come dollaro australiano , che segna un -1.56% e dollaro neozelandese , che fa registrare questa settimana un -0.67% medio.
Il quadro che abbiamo analizzato attraverso la forza delle valute, trova riscontro ancora una volta nel posizionamento dei big players, sui futures valutari, che questa settimana vedono supremazia assoluta da parte dello yen giapponese.
Il sentiment generale, resta long solo sul dollaro americano e sul dollaro neozelandese, che vede però forti riduzioni nell’esposizione netta , ma procediamo con ordine.
L’euro non trova spazio nei portafogli dei large speculators, che incrementano la loro posizione netta corta, portandola a -23240 contratti. Ancora contenute dunque le esposizioni nette, che lasciano aperta la possibilità a rapide inversioni di sentiment, la dove la posizione della BCE dovesse assumere toni più hawkish nella prossima riunione di metà dicembre.
Anche la stertlina viene schiacciata dalle incertezze del mercato, con un’inflazione galoppante anche nel regno unito, e una BOE che ha perso molto in termini di credibilità nell’ulitma riunione , sembra che i large speculators non trovino gli attuali prezzi ancora in linea con la possibilità di posizioni long. Continua dunque il posizionamento netto short con 38899 contratti corti.
Vero protagonista di queste settimane, lo yen giapponese, che ha visto pesanti posizionamenti short da parte dei large speculators, da inizio anno, sotto i colpi di un incessante risk on, portando a picchi di -107000 contratti netti corti.
Cambia ora il vento, il risk off soffia forte sui mercati finanziari, e liquidare posizioni in asset rischiosi come l’equity, vede ovvie ricoperture in yen, usato ampiamente per finanziare posizioni pro borse.
I large speculators, nella sola scorsa settimana, hanno ricoperto 18387 contratti netti lunghi, portando la posizione netta , ancora short a soli 78866 contratti.
Presto dunque per gridare al sell off vero e proprio, ma di certo qualcosa sembra per ora essere cambiato.
Non trovano spazio le valute oceaniche, che in un quadro si risk off generale, faticano a trovare acquirenti.
I large speculators incrementano dunque le loro posizioni short che vanno a 80185 contratti netti corti, con un incremento di 16920 contratti.
Anche il dollaro canadese si adegua al sentiment di risk off, e come valuta da investimento , vede posizionamentoi netti corti.
A peggiorare la situazione, le perdite percentuali, viste al petrolio nei giorni scorsi, che portano con se, ripercussioni inevitabili anche sul dollaro canadese, che vede ora i large speculators, netti short con 14075 contratti.
Il dollaro neozelandese, che era la sola certezza long, nei portafogli dei big players, insieme col dollaro americano, non riesce a resistere ai duri colpi inflitti dalle incertezze sui mercati, e vede riduzioni nelle esposizioni nette dei large speculators, che si portano a 10630 contratti netti long, dai precedenti 13939.
In ultimo il dollaro americano, che resta certezza, come valute rifugio /investimento.
Sembra chiaro l’attuale vantaggio nel tenere dollari americani in portafoglio, che fungono da potenziale investimento, nell’ottica di un imminente rialzo tassi da parte della FED, e da rifugio sicuro, liquidando posizioni in altri asset, e mantenendo in tasca liquidità in dollari americani, pronti per acquisti su asset che presentino le condizioni più favorevoli sul mercato per contrastare l’inflazione.
Come detto all’inizio, oggi la nostra analisi sarà più approfondita e useremo tutti i nostri strumenti, per cui non possiamo tralasciare l’analisi del posizionamento retail, naturale controparte delle mani forti.
Andremo ad analizzare le dinamiche non dei singoli cambi originali, ma dei panieri valutari, per confrontarli con i futures appena esaminati.
Ancora posizioni contrarian sull’Euro , dove le mani forti sono esposte short, i retail sono long al 68%, con un posizionamento netto lungo dalle aree di 1.1816, dove il nostro indicatore ha dato il primo segnale di inversione di sentiment. Vedremo ora cosa succederà con la BCE prima delle festività natralizie.
Anche sulla sterlina, il posizionamento netto short delle mani forti, trova ampio riscontro nelle posizioni long dei retail che continuano a comprare sterline dalle aree di 1.38, e dove l’ultimo segnale short è stato dato dal cambio di sentiment visto nelle aree di 1.3366
Anche lo yen che abbiamo detto essere stata la valuta piu forte della settimana, con i big players in netto acquisto, vede i retail come da copione, posizionarsi netti corti, con posizioni short che stanno aumentando gia dal 2 di novembre. Il grafico in esame, è audjpy e non usdjpy dove la funzione del dollaro di valuta rifugio, poco evidenzia come lo yen stia svolgendo anche lui la sua funzione di ricopertura.
Anche il dollaro neo zelandese, che ha visto questa settimana, pesanti riduzioni di posizioni long, da parte delle mani forti, vede nei retail al naturale controparte.
L’ulitmo segnale short per noi, è stato dato dall’incrocio del sentiment retail visto il 24.11 ai prezzi di 0.6911 di nzdusd, e ancora sembra non trovare sosta, in perfatta sintonia con le vendite dei big players.
In ultimo vediamo il dollaro americano, dove le mani foprti sono incessantemente long, mentre i retail continuano ad essere naturale controparte, posizionandosi netti short. L’ultimo segnale long per noi, è stato dato dall’incrocio di sentiment visto in area 1.2431 di usdcad con i retail in posizione netta corta. Le posizioni ora sembrano ridursi, ma rimandiamo alle consuete analisi giornaliere i dettagli di più breve periodo.
Buon Week End e buon trading
Salvatore Bilotta
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