LA BANK OF CANADA RALLENTA
Il peggio sembra davvero passato, almeno per le economie di oltre oceano, con l’America che trova in rapido calo l’inflazione, ma che attende le parole della sua banca centrale e per il Canada, che ieri ha portato i tassi al +4.50% dando inizio ad un processo di rallentamento nella corsa al rialzo del costo del denaro iniziato nel 2022.
L’iper inflazione partita nel 2021 dopo i forti allentamenti monetari e dopo l’immissione poderosa di moneta da parte delle banche centrali sembra essere giunta al termine per il Canada, che ora legge stime migliorative negli indici relativi ai prezzi al consumo, passando da un picco del +8.1% all’attuale +6.3%.
Il calo dei prezzi, dovuto da un lato al rientro dei prezzi dell’energia e dall’altro alle azioni della banca centrale, hanno posto ora le basi per un ritorno a politiche monetarie meno hawkish.
La BOC afferma di notare ora un rallentamento nei prezzi, dovuto anche ad un rientro della domanda aggregata, con un calo dei consumi da parte delle famiglie canadesi, che mostrano i primi segnali di risposta ai rialzi tassi effettuati in rapida successione. Si ritiene pertanto necessario rallentare, e stabilizzare il costo del denaro all’attuale tasso del +4.50% per attendere la risposta dell’economia agli aumenti cumulativi dei tassi di interesse.
Come ben sappiamo l’economia reale impiega dai 3 ai 6 mesi per rispondere ad un aumento del costo del denaro; pertanto, si potranno avere effetti ancora per tutto il 2023, e la BOC non tarda a far sapere che sarà pronta in ogni caso ad aggiustamenti del tasso di interesse.
I livelli inflattivi restano sostenuti, per quanto in rapida discesa, ma ancora un tasso del 6.3% è lontano dagli obiettivi del 2%, pertanto potrebbe ritenersi necessario mantenere tassi elevati per lungo periodo senza escludere possibili ulteriori rialzi.
Ma oramai la decisione è presa e i mercati hanno rapidamente prezzato l’idea di un futuro costo del denaro in calo, con un’economia che sta rallentando; pertanto, partono vendite copiose di dollari canadesi.
Il dollaro canadese ieri ha perso contro tutte le altre valute majors, portando l’asset a performance del -0.49%medio contro le principali majors in questa settimana, ma l’asset migliore resta audcad, che incrocia la forza impulsiva dell’australiano con la debolezza cronica del dollaro canadese.
Se da un lato il Canada vede possibili rientri dei tassi ed economia in rallentamento, dall’altro l’Australia ha ancora inflazione sui massimi ed economia resiliente, con al RBA pronta ad ulteriori rialzi tassi.
Il cross audcad, in chiaro rally rialzista, mostra sequenza a massimi e minimi crescenti, su un fascio di medie mobili ben impostato a rialzo, con la mm21 periodi che svolge ottima funzione supportiva dei prezzi. I primi supporti sono collocati a 0.95 figura, ma non disdegniamo anche 0.9440-50 che rimane area principe per il trend in atto. Solo la violazione di 0.9360-75 può decretare la fine del trend rialzista in atto.
Attendiamo dunque le decisioni delle altre banche centrali per capire quale nuova direzione vorrà dominare i mercati in questo 2023
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA