ISM , DISOCCUPAZIONE E BALANCE SHEET : LA BUSSOLA ECONOMICA
IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 06.04.2023
ISM , DISOCCUPAZIONE E BALANCE SHEET : LA BUSSOLA ECONOMICA
-CONTESTO
Settimana incentrata sul mondo del lavoro per i market mover di oltre oceano, che saranno senza dubbio la chiave di lettura per l’operato della FED.
La banca centrale americana ha alzato rapidamente i tassi di interesse per contrastare un’inflazione che stava dilagando, mettendo in campo una serie consecutiva di rialzi jumbo da 75Bp, ed ora con i tassi al 5% la corsa sembra essersi fermata.
Le banche centrali mondiali sembrano ora dividersi in due correnti di pensiero, da un lato chi ritiene sufficiente quanto messo in campo fino ad ora e ci riferiamo alla BOC e alla RBA che hanno scelto di lasciare il costo del denaro fermo ai tassi attuali in attesa di valutare le risposte dell’economia reale, e dall’altro le banche maggiormente hawkish, che sembrano voler proseguire la lotta all’inflazione con ulteriori aumenti del costo del denaro e parliamo di RBNZ, BCE e BOE.
Nel mezzo troviamo il faro mondiale, la FED, che rallenta da un lato i rialzi tassi, con un’ultima mossa da 25Bp e che torna a far crescere il balance sheet, dando cosi ulteriore spinta alla parte dovish, ma per non essere troppo liberi di credere che l’inflaizone è oramai scomparsa Powell ha più volte ribadito che non ci saranno tagli tassi entro questo 2023.
Difficle districarsi, la busola sembrano essere i dati che ci ritornano dall’economia reale, dati che nei giorni scorsi sono stati rappresentati dall’ISM manifatturiero Usa e dei servizi, che hanno mostrato un’economia a due velocità: da un lato il manifatturiero che rallenta drasticamente, con dati che palesano il rallentamento economico già annunciato dalla stessa FED, e dall’altro i servizi che invece mostrano un bon recupero, ancora in grado di sostenere l’economia e che lasciano aperte le porte all’inflazione in crescita.
Il report dell’ISM dei servizi, riporta chiaramente come le aziende stiano avendo ancora costi elevati a monte della filiera e come questi costi siano ribaltati al consumatore , portando all’inevitabile salita dei prezzi.
Gli ultimi dati sull’inflazione relativi al PCE , mostrano un rallentamento dei prezzi, che tuttavia trova ostacoli nell’effetto base: i dati rapportati ad un anno fa , devono sostenere il confronto con l’impennata dei prezzi , alzando di fatto il punto di partenza del nostro rapporto.
I mercati sembrano tuttavia dare per scontato che l’inflazione avrà un tendere ribassista, non tanto per l’effetto base sopracitato, ma per l’inevitabile rallentamento che l’economia USA potrebbe vivere. Ecco che il focus diventa il mercato del lavoro, ultimo tassello del quadro per parlare di vero rallentamento economico. In virtù dei tanti licenziamenti messi in campo dalle big tech in primis e da motri altri colossi USA, la perdita di porti di lavoro, riportata anche nel rapporto ISM sembra trovare supporto nei dati Jolts, aprendo le speranze per i NFP.
Una disoccupazione in netto aumento sarà preludio a politiche economiche meno aggressive, che potrebero portare la FED a cambi strutturali di politica monetaria, e su questa fiducia che i mercati si sono oramai posti in modalità risk on.
Il comparto obbligazionario sta già prezzando un recupero dei prezzi e ovvio calo nei rendimenti, su tutte le scadenze, dalle piu brevi alle piu linghe, ancora il dollaro che prosegue la sua fase di debolezza a confermare l’aspettativa di economia in rallentamento e taglio tassi, ma procediamo con ordine:
-FOREX
Il comparto valutario vede continua debolezza del dollaro Usa che oramai sembra scontare il taglio tassi in questo 2023 e perde quindi fascino per gli investitori. Il dollar index alle prese con 101.80 ha toccato minimi a 101.50 ma il vero target sembra essere 1000.83. la discesa del dollaroUSa porta il mondo retail ad un 69% long sul basket, che porta a sbilanciamenti nei singoli asset a partire da usdchf che ra vive un 90% long e ancora usdcad con un 86% long. Di contro eurusd si posiziona conun sentiment del 63% short come gbpusd che vive un 79% short. In maniera del tutto decorrelata audusd , sul quale pesano le scelte della RBA, troviamo un 71% di posizioni long, mentre vive equilibrio nzdusd con un 50-50%.
-EQUITY
Il comparto equity sembra ancora faticare nella risalita, almeno per l’America, mentre nel vecchio continente il dax si porta ai massimi di 15767, per attestarsi oggi a 15590 pnt in una chiara tendenza rialzista che trova supporti a 15487 pnt.
Il nasdaq ora alle prese con un profondo respiro dopo gli allunghi che lo hanno portato a 13242pnt, ritraccia ora a 12930 pnt trovando un primo supporto a 12900 e poi ultimo baluardo a 12515pnt, cosi come l’SP che torva ora supporto a 4080 pnt prima e 4020 poi per una struttura di lungo periodo al momento ancora rialzista. Vedremo come reagiranno i mercati con i dati di domani dei NFP.
-COMMODITIES
Il mondo commodities ancora in trend rialzista per i metalli preziosi , come il gold che oramai consolida sopra 2000$ e si attesta a 2016$ pronto per eventuali ulteriori allunghi, beneficiando di un dollaro Usa debole e rendmenti obbligazionari in calo.
Bene anche il settore energy, che trova il wti ancora alle prese con i massimi di 81$, sebbene le resistenze chiave siano poste a 82$, il taglio di produzione promesso dall’OPEC+ ha dato uno sprint rialzista che minaccia il rientro del prezzo dell’energia e dell’inflazione globale.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA