Indice fiducia consumatori USA
Come ogni mese sono stati forniti i dati dall’università del Michigan, sulla fiducia dei consumatori e sulle aspettative di inflazione.
Come sempre ricordiamo che questi dati, sono frutto di indagini e sondaggi, pertanto vanno catalogati come soft data, che sebbene la lora alta attendibilità, pagano la frequenza e la rapidità di elaborazione, con una base di dati frutto di semplici sondaggi ad aziende e consumatori.
I dati forniti oggi mostrano una fiducia dei consumatori in netto recupero al 59.8 rispetto ad un precedente 58.6, e anche le previsioni di inflazione a 5 anni si assesta a 2.90% dal precedente 2.70%.
Ci sembra orami chiara la congiuntura americana ancora troppo robusta per sperare di assistere in flessioni dell’inflazione, special modo fino a quando i dati sulla domanda aggregata rimarranno ancora cosi forti, e se il mercato del lavoro non inizierà a cedere terreno sarà difficile che il ciclo economico USA possa davvero invertire.
La FED dovrà necessariamente intervenire ancora con aggressività alle prossime riunioni.
I dati di ieri sull’inflazione Usa hanno mostrato ancora crescita dei prezzi, specialmodo nel dato core, il che apre le porte ad azioni aggressive contro la domanda aggregata, supportata dai consumi robusti e da un’alta fiducia nel futuro da parte dei consumatori che sentono la forza di stabilità lavorativa e retribuzioni ancora adeguate alla corsa rialzista dei prezzi.
Per opportuna conoscenza, e per dovere di approfondimento vi riportiamo il questionario che viene sottoposto e dal quale si mettono in essere i dovuti conteggi per estrarre questo indice di fiducia cosi sentito dai mercati
Alla luce di tutto questo il dollaro Usa non può che riprendere la sua corsa a rialzo da dove l’aveva lasciata, e portare nuova pressione ribassista alle altre majors, a partire ovviamente dalle oceaniche, che si riportano al test delle aree di minimo.
Audusd dopo il rapido respiro di ieri , dopo la pubblicazione del dato sull’inflazione, ed il test delle aree di 0.6350, torna a puntare i minimi di 0.62 figura, riportandosi cosi sotto le medie.
Allo stesso modo nzdusd torna ad aggredire le aree di 0.5575, primi supporti di breve , oltre i quali potrebbe puntare ai minimi di 0.5540-25.
La pressione ribassista sulle majors torna evidente, in attesa della riunione della FED del2 novembre dove sembra orami scontato un rialzo tassi di 75 Bp, che sarà supporto di una linea indubbiamente hawkish.
Rimaniamo dunque guardinghi sui prossimi dati in pubblicazione che ci guideranno nell’ultimo trimestre di questo 2022.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA