NON C’E’ TREGUA PER IL BIGLIETTO VERDE.
La settimana appena trascorsa si è conclusa con un dato americano, relativo ai non farm payrolls, decisamente migliore delle attese, con l’economia statunitense che di fatto ha aggiunto 263.000 posti di lavoro nel settore non agricolo, contro aspettative di 200.000. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 3.7%, mentre i salari orari sono cresciuti dello 0.6% mese su mese e del 5.1% su base annua, numeri superiori al consensus. Inizialmente il mercato, ha reagito vedendo azionario e acquistando dollari, in ragione del fatto che gli operatori hanno ipotizzato uno scenario diverso sui tassi, meno accomodante, da parte della Fed nella prossima riunione. Ma tale price action è durata poco, e ben presto i prezzi hanno velocemente invertito la propria direzione dimostrando di non credere più ad una Fed rialzista e aggressiva sui tassi, e ricominciando a comprare i listini e vendendo, dall’altra parte, la divisa americana che in serata poi ha chiuso nuovamente sui minimi. A questo punto sembra chiaro che la direzione del biglietto verde, in assenza di importanti novità sul fronte dati da qui al 14 Dicembre, giorno della decisione sui tassi, possa ancora scendere e possa continuare nel trend che abbiamo notato negli ultimi due mesi. La strada sembrerebbe una sola quindi, alla luce di dati Usa che, al di là dei numeri sull’occupazione di venerdì, recentemente hanno segnato il passo e dimostrato che la congiuntura comincia seriamente a risentire dei molteplici rialzi del costo del denaro. Interessante l’evoluzione dei diversi rapporti di coppia, con l’EurUsd che ha chiuso sul daily sopra la ema (exponential moving average) a 200 giorni con una configurazione a martello (hammer) che farebbe pensare ad una ulteriore accelerazione verso livelli di swing statici che possiamo definire target. I primi livelli da osservare sono posti a 1.0620 30 e nel caso di superamento di tale primo obiettivo, 1.0770 80 area. Per la sterlina gli obiettivi erano posizionati a 1.2300, livello già violato questa notte in apertura dei mercati, e sopra 1.2660 il secondo. Scende anche il UsdJpy che dovrebbe mettere nel mirino area 130.00, che rappresenta un vero primo obiettivo di medio termine. UsdChf potrebbe tornare sui minimi precedenti significativi a ridosso di 0.9140 prima di correzioni rilevanti, mentre le oceaniche stanno violando le ema 200 giorni con AudUsd che potrebbe arrampicarsi fino a 0.6920 30 e NzdUsd a 0.6460 70. La settimana prevede la pubblicazione di pochi dati rilevanti, e il mercato sembra ormai attendere la Fed, e fino ad allora, potremmo anche continuare a vedere queste price action. I dati più importanti sono l’Ism Pmi non manifatturiero negli Stati Uniti, oltre agli aggregati macro pubblicati dall’Università del Michigan. Per quanto riguarda i dati in altre aree, segnaliamo le decisioni sui tassi in Australia, Canada, Brasile e India, mentre sono attesi i dati sull’inflazione in Cina, Brasile, Turchia e Russia.
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