LA FED NON AIUTA BIG PLAIERS
ANALISI COT REPORT del 27.08.2023
-CONTESTO
Si apre un quadro complesso per il secondo semestre dell'anno, con gli investitori che sfidano le banche centrali adottando un atteggiamento "risk-on", mentre la Federal Reserve sembra non voler minimamente sostenere l'idea di un possibile cambiamento nelle sue politiche monetarie. La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata da due grandi eventi: da un lato, le trimestrali di NVIDIA, e dall'altro, il simposio di Jackson Hole. Il primo evento ha sostenuto la tendenza "risk-on", con ottimi dati provenienti dall'azienda leader nell'intelligenza artificiale, generando forti rialzi sugli indici azionari mondiali e una risposta perfetta della correlazione tra il dollaro centrico e il biglietto verde che ha perso terreno. La grande festa sembrava indicare che il peggio era alle spalle e che il mese di agosto, vissuto all'insegna del territorio negativo per i listini mondiali, fosse già un lontano ricordo. Tuttavia, l'euforia è durata poco, perché già alla vigilia del discorso di Powell i mercati hanno subito una forte correzione, azzerando l'importante salita vista con le trimestrali di NVIDIA. La paura cova sotto la cenere, ed i mercati sembrano consapevoli che la Federal Reserve non cambierà la sua idea, quindi l'ottimismo resta frenato da una immancabile cautela e profonda incertezza. Tutti sappiamo che la Federal Reserve prima o poi raggiungerà i suoi obiettivi di inflazione al 2% e dovrà andare al taglio dei tassi di interesse, ma il momento in cui questo avverrà sembra spostarsi sempre più in là nel tempo, tanto è vero che oggi i Futures sui FED fund quotano il primo taglio dei tassi non prima dell'estate 2024. L'economia USA resta troppo tonica per garantire un costante rientro dell'inflazione USA, e far dormire sogni tranquilli alla Federal Reserve che deve mantenere dritta la barra dei tassi di interesse fino al raggiungimento dei target del 2% nei dati core. Il lato positivo è che la resilienza dell'economia USA la proietta come la migliore scommessa su cui puntare al termine del ciclo di inasprimento dei tassi di interesse. Quando l'inflazione sarà giunta ai target e le banche centrali dovranno fare i conti con i cocci delle proprie economie, forse la Federal Reserve avrà meno pezzi da incollare di quanti ce ne saranno in Europa. Questo è quanto si evince anche dai PMI che, sebbene tutti in forte rallentamento, in America come in Europa, lasciano l'economia europea fortemente provata, con la Germania ormai in recessione nel comparto dei servizi, fino ad oggi unico a trainare l'economia, al fermo come il manifatturiero giungendo a livelli minimi di maggio 2020. Questa pesantezza dell'economia europea lascia la Lagarde senza troppi commenti per il simposio di Jackson Hole, portandola a dichiarazioni generiche di una BCE che valuterà il da farsi riunione dopo riunione... L'equilibrio tra inflazione e recessione è davvero sempre più difficile da gestire in Europa.
FOREX:
Il settore valutario presenta diversi fattori trainanti, il primo, non per importanza, è il dollaro USA che continua la sua fase di apprezzamento grazie alle parole di Powell che lasciano aperta la possibilità di ulteriori aumenti dei tassi se necessario, oltre ad un'economia attualmente vincente rispetto ai concorrenti mondiali. Inoltre, abbiamo gli oceani, che, a causa della difficile situazione economica dei partner asiatici, non sono graditi dagli investitori che scommettono contro la loro rapida ripresa dopo la fase di rallentamento economico mondiale. Infine, lo yen giapponese non trova motivazioni per ripartire dai minimi di questo 2023 con una BOJ che tarda a farsi presente per sostenere la divisa nazionale.
EURUSD
Le posizioni dei grandi speculatori sono stabili, lasciando il loro interesse aperto a 158760 contratti netti long, con una diminuzione di 1103 contratti nella scorsa settimana. Al momento sembra difficile credere in un'impennata rialzista per la moneta unica, che continua a essere penalizzata da un'economia provata dagli alti tassi della BCE e che potrebbe uscirne distrutta. Il quadro tecnico esprime il sentimento prevalente sulla moneta unica, partendo dal basket euro che mostra un buon 2023 per l'euro contro le principali valute concorrenti, con le quotazioni non lontane dai massimi, in pieno trend rialzista, ma che sta attraversando un mese di agosto debole che potrebbe portare l'euro ai minimi di luglio, dando così un tono ribassista all'euro contro le principali valute. Nel rapporto con il solo dollaro, il quadro ribassista è più evidente, con una settimana in cui non si sono mai superati o testati i massimi di 1.0925. Le quotazioni sono sempre state al di sotto della media mobile a 21 periodi, fino a raggiungere i minimi di 1.0775. La violazione dei minimi di 1.08 potrebbe aprire la strada a ulteriori ribassi fino alle zone di 1.0625.
GBPUSD
Nonostante il quadro macroeconomico del Regno Unito non sia migliore di quello europeo, i non commercial detengono ancora un OI di 59107 contratti, con un incremento di 8119 contratti solo in questa settimana. Tuttavia, l'OI non ha ancora raggiunto i massimi dell'anno. Il basket della sterlina, che mette in relazione il BP con le altre valute principali, indica la forza di questo asset per il 2023, in netto recupero rispetto ai ribassi profondi visti nel 2022. Sebbene uno storno sembri necessario per bilanciare i rapporti di cambio verso valori medi, non possiamo non evidenziare la condizione di favore rispetto allo yen giapponese, al dollaro australiano o al dollaro neozelandese, il che porta ad una posizione di vantaggio rispetto alla metà degli asset componenti il basket. Le quotazioni del GBPUSD mostrano meglio la forza del dollaro USA, che spinge al ribasso il GBPUSD generando i primi segnali ribassisti con il breakout dei minimi di 1.26 figura, aprendo la porta a nuovi potenziali affondi ribassisti verso i minimi successivi di 1.23 figura.
YENUSD
Non ci sono novità per lo yen giapponese che continua a essere venduto dalle mani forti, che hanno un OI di ben 95323 contratti netti corti. Nella sola settimana scorsa, sono stati venduti 14362 contratti. La debolezza dello yen rispetto a tutte le altre valute si evidenzia nel basket, che si riporta al test dei minimi di questo 2023. Solo gli interventi della BOJ potrebbero dare fiato alla valuta nipponica e riportarla ai test dei massimi di giugno 2023. L'USD/JPY continua ad aumentare, con quotazioni che si portano a 146.45, in una forte tendenza rialzista che viola i massimi della scorsa settimana. Non è da escludere la possibilità di allunghi fino a 149.35 o alla figura 150.
AUDUSD
In seguito al pessimismo che circonda le economie asiatiche, anche il dollaro australiano non gode della fiducia dei grandi investitori che non condividono le scelte della RBA di difendere l'economia invece di combattere l'inflazione. Ciò ha portato all'OI a -63786 contratti, con un aumento di 10389 contratti short. La debolezza del dollaro australiano è diffusa in tutte le altre valute principali e il grafico del basket ne mostra il raggiungimento dei minimi del 2023. Se non ci saranno inversioni di tendenza, non possiamo sperare in superamenti dei minimi di aprile 2023 che potrebbero indicare un'inversione rialzista. Il grafico di AUD/USD evidenzia la debolezza della valuta australiana contro il dollaro americano, con quotazioni ai minimi a 0,6375 e un'espansione del 100% della volatilità che ha portato a tentativi falliti di inversione tecnica durante il test della media mobile a 21 periodi a 0,65. Solo una presa di profitto significativa potrebbe portare le quotazioni al test degli open a 0,67, un punto chiave per sperare in inversioni di tendenza. Al contrario, il breakout dei minimi aprirebbe la strada a importanti espansioni della volatilità.
buon trading
Salvatore Bilotta