LA CHIAVE RIMANE L’INFLAZIONE
IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 09.02.2023
-CONTESTO
Inutile negarlo, il focus ancora per questo 2023 rimane l’inflazione, cosi per gli operatori come per le banche centrali, che proseguono il loro lavoro di propaganda hawkish.
Tra gli scenari possibili resta quello di un’inflazione alta, che sebbene lontana dai picchi vissuti nel 2022 , potrebbe non rientrare sui target voluti dalle banche centrali, che ricordiamo essere del 2%, e questo timore viene sostenuto dai prezzi dei servizi ancora molto elevati.
Per meglio capire i timori delle banche centrali e del perché si mantengono toni aggressivi, basti leggere nel dettaglio i dati sull’Inflazione americana, ma anche mondiale, e notare che l’attuale fase di calo dei prezzi nel dato generale IPC è dettato in gran parte dai prezzi dell’energia, che sono calati in tutto il mondo, mentre i dati Core, sebbene siamo scesi, rimangono più resilienti.
È li che troviamo i timori delle banche centrali, nella lettura di prezzi in calo per i manufatti, con l’intero comparto che rallenta sia nella produzione, che nel mercato del lavoro che nei prezzi, mentre rimane ancora tonico il comparto dei servizi sia nella domanda che nei prezzi.
Lavorare sul rientro dei prezzi dei servizi è compito arduo, necessita di un cambio culturale, modificare le abitudini spesso consolidate di stili di vita, che devono essere messi a dura prova da ristrettezza nella disponibilità monetaria che spesso nasce solo alla perdita del reddito ovvero del lavoro.
Il mercato del lavoro in questo non aiuta, mantenere ampia disponibilità di posti di lavoro, vuol dire garantire alla popolazione la possibilità di spendere, anche a prezzi alti e di potere contrarre ancora debito, sebbene più costoso, ponendo un freno alla corsa a ribasso dei prezzi.
Altro parametro da tener presente, è l’effetto base, ovvero i dati su base annuale per l’inflazione hanno fino ad oggi goduto di un punto di partenza via via più alto, guardando i dati vecchi di un anno troviamo infatti la fase esplosiva dell’inflazione, mentre nel prossimo futuro dovremo fare i conti con un punto di partenza più stabile, se non più basso dati gli ultimi cali…. Non sarà facile tornare ai valori sperati di inflazione.
La FED DEVE rimanere salda nella sua posizione, fino a quando non avrà la certezza che l’inflazione stia calando in maniera strutturale, in caso contrario il limite del 5.25% come tasso di interesse potrebbe essere superato , generando nuovo panico sui mercati.
-FOREX
Il comparto valutario rimane con toni dollaro centrici, e ancora una volta il biglietto verde in assenza di chiare dichiarazioni che lo sostengono, torna a calare nelle sue quotazioni con dollar index che no nha spunti rialzisti oltre i 103.75 e va all’attacco dei supporti a 103 prima e 102.75 poi, lasciando tuttavia il mondo retail in posizione di incertezza con un sentiment del 50% short/long.
Questa fase di incertezza, che si sbilancia solo nel breve periodo contro dollaro, vede posizioni bilanciate anche sulle altre majors, che solo in queste prime ore della sessione europea sembrano godere della debolezza del dollaro, portando eurusd al test di 1.0775-80 preludio a possibili allunghi rialzisti verso 1.0835-50
La fase di debolezza del dollaro si manifesta anche sulla sterlina che attende domani i dati sul Pil del Regno Unito, e che nel frattempo si porta a quota 1.2140-50 con il mondo retail al 57% short, aprendo a possibili allunghi rialzisti, ma la vera partita sarà giocata sui dati di domani mattina.
-EQUITY
Il comparto equity prosegue la sua salita, guidata dall’Europa, con il dax che in un trend inarrestabile segna da inizio ano un +13.0%. performance senza dubbio degna di un respiro tecnico che al momento viene negato da continui acquisti su tutti i ribassi.
Sale anche il comparto azionario americano, sebbene a debita distanza, con il NASDAQ che rimane in un trading range piu evidente compreso tra 12470 e 12770, in attesa che il quadro fornito dai dati macroeconomici sia piu chiaro.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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