INFLAZIONE USA IN LEGGERO CALO.
L’inflazione americana scende meno del previsto a Febbraio, anche se in qualche modo, offre l’opportunità alla Fed di rallentare il ritmo dei rialzi del costo del denaro. Il mercato però, relativamente alle probabilità dell’incremento atteso il prossimo 22 marzo, è estremamente incerto tanto che si leggono in giro i più svariati commenti da parte di molteplici commentatori e analisti specializzati. Goldman Sachs, come ribadito anche ieri, non vede alcun aumento dei tassi e si attende un tasso terminale compreso tra il 5.25% e il 5.50%. Le probabilità maggiori vedono un aumento di 25 punti base, che anche a noi parrebbe il numero più equilibrato considerato l’aumento del risk off in seguito al fallimento delle banche californiane. A noi appare improbabile poi, che la Fed non muova il costo del denaro, in ragione del fatto che l’inflazione su base annua è uscita comunque al 6%. Il dato mensile ha mostrato un incremento dello 0.4% mentre il dato core ha visto una crescita dello 0.5% superiore al consensus (+0.4%). Numeri che da un lato aiutano a sperare in un progressivo calo dell’inflazione, che però appare ancora lento e instabile. I prezzi dei prodotti alimentari sono saliti meno del previsto così come il costo delle automobili e camion. Scendono anche i costi dell’energia e della benzina.
LA REAZIONE DEI MERCATI
Pochi movimenti sostanziali sui mercati, specie su quelli azionari che hanno vissuto una giornata interessante sotto il profilo della volatilità, ma poco significativa in termini di movimenti direzionali, con oscillazioni in trading range dei principali asset. Wall Street ha chiuso in ripresa, con i principali indici che hanno chiuso in positivo tra l’1.06% del Dow Jones al 2.14% del Nasdaq. L’S&P ha guadagnato invece l’1.68%. Nel frattempo, la seduta apparentemente tranquilla, ha riportato compratori sui titoli di Stato, con recuperi importanti dall’anno fino al trentennale sul fronte dei rendimenti. Il decennale è tornato al 3.6% dal 3.51% di ieri.
VALUTE
Sul nostro mercato poche novità se non che il dollaro è rimasto leggermente sotto pressione per l’intera sessione, nonostante timidi tentativi di recupero messi in mostra dopo i dati sull’inflazione, frustrati però immediatamente dall’arrivo di ordini di vendita che ne hanno limitato le ambizioni. EurUsd che ha chiuso intorno a 1.0750 con il Cable a ridosso di 1.2190 1.2200. UsdJpy ancora debole a 134.00 a dimostrazione che anche nel caso di fragilità dei mercati azionari, il problema ora è la situazione delle banche regionali americane e quindi conseguentemente del dollaro. La nuova correlazione potrebbe durare sino a quando non dovessero emergere notizie positive sul fronte di eventuali salvataggi oppure di acquisizione delle due banche da parte di Istituti più importanti. Sulle altre valute interessante tenuta di AudUsd e NzdUsd che si sono riportate a ridosso rispettivamente di 0.6700 e 0.6270, anche se poi questa notte hanno corretto, per via dle recupero dell’equity e del risk on. Anche i cross segnalano delle opportunità come EurAud ed EurNzd che con l’eventuale ritorno del risk on potrebbero ricominciare a scendere.
MINUTE BOJ
Nella notte sono usciti i verbali dell’ultima riunione della Boj, da cui si percepisce che i membri del comitato chiedono più tempo per valutare l’impatto della politica monetaria attuale sul funzionamento del mercato. Nessun accenno a qualche eventuale modifica del Qqe, per cui il nuovo Governatore Ueda per ora, sembra allineato a Kuroda, Governatore uscente. Jpy stabile all’interno del trading range 133.90 134.80. Sempre nella notte, sono usciti i dati cinesi sulla disoccupazione, in peggioramento al 5.6% dal 5.3% attesa, e insieme ad essa, vendite al dettaglio e produzione industriale, uscite entrambe inferiori al consensus anche se positive. UsdYuan stabile intorno a 6.90 e sotto la resistenza chiave di 7.0200. Altrove intanto, attesa per i dati sulla produzione industriale di Eurozona, e per, nel pomeriggio, vendite al dettaglio Usa. Ci aspettiamo un’altra giornata interlocutoria, con volatilità di breve termine senza però movimenti percentuali significativi. Buona giornata e buon trading.
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