DEFLAZIONE E MERCATO DEL LAVORO
IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 10.02.2023
-CONTESTO
Dalle ultime dichiarazioni di Powell i toni e le preoccupazioni sull’inflazione americana sono cambiati, la chiara definizione di deflazione espressa dal presidende della FED dovrebbe di per se aver messo a tacere ogni dubbio ed invece cosi non è!
Lo stato di deflazione, a differenza della disinflazione ( che rimane solo un rallentamento della corsa dei prezzi) si identifica come preludio alla recessione, in quanto il calo dei prezzi viene accompagnato o meglio generato da un calo della domanda e un raffreddamento della produzione industriale.
In deflazione non si osserva solo il quadro inflazttivo, ma l’intera congiuntura macroeconomica rallenta, con le famiglie e le imprese che riducono i consumi e le imprese costrette a tagliare la prosuzione, che nei primi momenti non viene toccata, facendo scudo con una riduzione dei profitti, fino al taglio della produzione e al taglio dei costi, che si traduce molto spesso in licenziamenti.
La vera cartina tornasole della deflazione dunque è il mercato del lavoro, che secondo i principi base della macroeconomia ( sebbene vulnerabili a critiche) che trovano fondamento nella famosa curva di Phillips, dovrebbe mostrare un forte rallentamento, ma cosi non sembra essere.
Cosi come per le teorie di stagflazione, che escono dagli schemi di un’inflazione che cala al calare dell’occupazione, ma vede un’inflazione alta in un contesto di economia stagnante, ora siamo con un’inflazione che cala, ma con un’economia robusta o almeno lo è il mondo del lavoro come confermano i dati sulla disoccupazione di ieri, che rimangono fortemente ancorati ai minimi.
Questa la causa di una FED aggressiva, che non puo lasciare i suoi toni hawkish se prima non ha conferme che il ciclo deflazionistico sia davvero completo e che il mondo del lavoro stia accompagnando la congiuntura economica in questo nuovo percorso.
-FOREX
Il mercato valutario , fermo nel suo dollaro centrismo vive le due sessioni, europea e americana, a due velocità. Da un lato gli europei hanno venduto dollari USA massicciamente, portando a notevoli movimenti rialzisti le majors, come euro e soprattutto la sterlina, per poi essere abbattute dagli americani. Al termine dei giochi tuttavia, siamo rimasti nel range.
Il sentiment retail si sbilancia leggermente short dollari Usa con un 63% corto sul bsket, sbilanciando tutte le majors, a partire da eurusd con un 71% long dal 59% di ieri, anche le sterline vive ancora un 59% di retail long rispetto al 45% di ieri.
Anche le oceaniche spingono il sentiment retail a caccia dei minimi, con un 56% long su audusd rispetto al 45% di ieri , e un 63% long su nzdusd dal 50% di ieri.
Ancora sbilanciamenti di scarso valore, che lasciano i prezzi nei range della settimana che rimane al momento attendista e di chiara pausa per gli operatori.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA