INFLAZIONE E MERCATO DEL LAVORO USA
Si apre una nuova seduta di contrattazioni in europa, con nuovi venti che soffiano dall’asia, i listini mondiali ripiegano, dopo un rally che sembra infinito, il comparto Obbligazionario, sembra on trovare spunti per ulteriori rialzi dei rendimenti, che restano deboli, con il T-note americano che resta sotto l’1.50%.
Il petrolio riprende la sua corsa, con il WTI che torna sopra gli 84$ dollari al barile, dopo un tentativo di storno verso i 78$, pronto a quanto pare, a segnare nuovi massimi di periodo.
Il valutario ieri sera chiudeva una sessione in chiaro risk off, con le valute oceaniche che stornano da i massimi, e uno yen giapponese in gran spolvero.
Oggi pomeriggio torniamo a porre la nostra attenzione sui prezzi al consumo, attesi anche per questa rilevazione in aumento al +0.4% rispetto al +0.2% su base mensile, e al +4.3% rispetto al +4.0% sui base annua.
Dato ancora più rilevante, almeno per la FED, le richieste di sussidi alla disoccupazione, che sono altro importantissimo indicatore dello stato di salute del mercato del lavoro americano, dove più volte Powell ha affermato, che è riposta l’attenzione della FED, ben più dei parametri inflazionistici, che oramai sembrano viaggiare in un trend chiaro a tutti, ma che si spera venga seguito da una forte ripresa del lavoro e dei consumi.
In questo quadro anche il gold torna ad affrontare la resistenza chiave di 1833$ che sembra al momento davvero un livello invalicabile.
Ma come si stanno posizionando i traders retail all’interno del contesto finanziario?
Una sola parola: INDECISIONE!
I sentiment restano tutti molto vicini alla neutralità, con movimenti di storno generalizzati su diversi panieri valutari, i retail trovano la loro occasione per riequilibrare le posizioni.
Stabili le posizioni sull’EURO, con i retail long al 56% senza dare indicazioni chiare in una fase che è di evidente compressione dei prezzi.
Anche sul dollaro americano, dopo la seduta , non certo brillante di ieri, i retailsi posizionano al 51% short, dimostrando di non avere idee chiare sulla posizione da prendere.
Incrementano di un 5% le posizioni long sterline, che passano dal 53% di ieri all’attuale 58%, percentuali ancora poco significative purtroppo.
Recupera finalmente lo yen, che con una serie di giornate positive, permette ai retail di ridimensionare la posizione long che oggi scende al 63% rispetto al 65% di ieri, quindi non lontani dal ritrovarsi netti corti.
Sulla debolezza delle oceaniche vista ieri, i retail non potevano non incrementare le loro posizioni contrarian, e iniziare a comprare la debolezza, possando di fatto al 65% long , sul dollaro australiano, rispetto al 58% di ieri.
Anche sul dollaro neozelandese, le posizioni retail che ieri erano al 86% corte, si riducono ad un modesto 67%, lasciando spazio agli acquisti.
Vedremo nel corso della giornata , con la pubblicazione dei dati usa quali saranno i nuovi assetti del mercato
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
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