MENTRE SI COMPRANO DOLLARI AMERICANI ATTENZIONE ALL’EQUITY!
ANALISI COT REPORT del 24.04.2022
Ancora per la rubrica dedicata all’analisi del posizionamento dei large speculators sui futures partiamo come di consueto dal comparto valutario che riteniamo sempre ottimo termometro del sentiment più ampio degli operatori sui mercati mondiali.
Questa settimana I portafogli dei big players si svuotano di euro e di sterline, per dare nuovo spazio al dollaro americano in vista del prossimo appuntamento con la FED dove oramai tutti aspettiamo il fatidico rialzo del costo del denaro di 50Bp e indicazioni più chiari sui tempi e le modalità del QT, mentre la politica attendista della BCE sembra al momento non premiare al moneta unica , che potrebbe trovare speranze di acquisti dal Q3 in poi, sempre se le prospettive di rialzi tassi non vengano nuovamente deluse, ma procediamo con il consueto ordine:
Calano di ben 7759 contratti le posizioni nette long sull’Euro, che sembra non trovare motivazioni macroeconomiche valide per sostenere acquisti duraturi da parte dei big players. I livelli di inflazione oramai sui record storici, ben oltre il 7% per l’eurozona A/A , mostrano un’Euro che perde terreno contro tutte le altre majors e la decisione di attendete il Q3 per valutare la possibilità dei primi rialzi tassi non aiuta gli operatori che vogliono tentare la strada degli acquisti. La curva forward dei contratti euro, mostrano un sano effetto contango , con una scadenza giugno 2023 con prezzi a 1.1094 segno che le prospettive di più lungo periodo valutano come concreta la possibilità di politiche più aggressive e si stima pertanto un rialzo del tasso di cambio. Monitoriamo quindi la valuta unica che seppur attualmente ai minimi del 2022 potrebbe fornire occasioni future di acquisto a prezzi vantaggiosi, ma non prima del Q3-Q4 2022 , fino ad allora cautela è obbligo.
Prosegue invece la sfiducia per la sterlina, che segna ancora una settimana con performance negativa portando il futures giugno 2022 a 1.2825 minimo per questo anno con i large speculators che allungano il posizionamento netto corto con -58914 contratti superando di fatto l’esposizione netta corta massima vista nel 2021. L’analisi delle scadenze più lontane mostrano una curva forward piatta con la scadenza del giugno ‘23 a 1.2896. Al momento il forte deterioramento della congiuntura macroeconomica, e la sfiducia dei consumatori, unita all’alta inflazione e alle politiche della BOE già molto hawkish, sembrano portare i big players alla convinzione che una marcia indietro della BOE non è poi cosi impossibile. Difficile crede al momento in posizionamenti long, che non possano essere solo di brevissimo periodo, e che puntino esclusivamente a recuperi tecnici da parte del mercato.
Ancora sui minimi i posizionamenti dei big players per i futures sullo yen giapponese, che troviamo ancora a -107187 contratti, non lontano dai 111827 della scorsa settimana, con uno yen che al momento non vede altro che un leggero respiro nelle performance dettate solo nell’ultima giornata di contrattazione della scorsa settimana e pertanto non ancora inglobata nella rilevazione in esame. Posizionamenti long yen, potrebbero vedere una via d’uscita solo in caso di forti risk off, magari dettati da una FED molto hawkish nel prossimo appuntamento di maggio che potrebbe a quel punto intimorire gli institori in equity e vedere un calo delle borse e ricoperture di yen. Anche in questo caso la curva forward dei contratti yen, vede un buon effetto contango, con le scadenze più lunghe con prezzi in crescita, il che darebbe conferma di un attuale sottovalutazione del futures yen. Anche in questo caso il timing e l’orizzonte temporale dei nostri investimenti sono la chiave per la profittabilità.
Si tornano a comprare dollari canadese, che sembrano sostenuti da una BOC hawkish che ha saputo dare tempo e ritmo adeguati al suo cambio di politica economica , passando gradualmente da una view dovish attraverso un equilibrato tapering a politiche hawkish e rialzi tassi sostenuti da una congiuntura macro robusta anche grazie ai prezzi delle materie prime, grande polmone dell’economia canadese.
La forza del dollaro canadese, poco si esprime contro il biglietto verde, che gode del favore degli investitori, schiacciando pertanto le quotazioni , che potrebbero vedere risvolti interessanti solo dopo l’appuntamento con la FED grazie ad una dinamica tipicamente espressa dal Buy on rumors and sell on News, che vedrebbe respiri del biglietto verde a favore di un tonico dollaro canadese.
Stabili i contratti long sul dollaro usa, con i large speculators esposti con 32580 contratti netti lunghi, sui medesimi valori dalla metà del 2021 , sarà ovviamente l’appuntamento di inizio maggio con la FED a decretare le sorti di più lungo respiro del biglietto verde, che ha fino ad oggi già goduto delle aspettative di politiche hawkish prossimamente implementate, portando il dolalr index a performance del + 7% da inizio 2022 e di oltre il 13% dai minimi del 2021 di 89.50 agli attuali 101.50.
I massimi degli ultimi 4 anni si collocano tra 103 e 104, aree raggiungibilissime se la FED dovesse mantenere le aspettative di 5 o 6 rialzi tassi.
Interessanti le dinamiche legate al comparto equity, dove i big players questa settimana riducono notevolmente la loro esposizione nette long sul nasdaq con -4840 contratti portanto la loro posizione netta a soli 8149 contratti netti lunghi. Molto piu stabile il sentiment long sull’S&P con 68429 contratti netti lunghi da parte dei big players
Per il nasdaq dobbiamo notare che il posizionamento dei big players seppur netto lungo , non ha mai raggiunto i picchi di massimo precedente visto nel 2021, segno che le spinte rialziste al momento non godono della medesima convinzione che ha guidato i big players nel 2021. L’indice tecnologico americano mette a segno la terza settimana consecutiva di ribassi, portandosi a 13350pnt, orai prossimo ai minimi di 13100-13000pnt. L’eventuale rottura a ribasso di queste aree potrebbe dare un chiaro segnale di vendita, che sarebbe conferma di possibili inversioni di più ampio respiro nell’intero comparto equity.
Concludiamo la nostra rubrica con uno sguardo al comparto energy, sui due principali futures , di maggiore attenzione in questo particolare periodo storico, ovvero Crude oil e Ngas.
Stabili le posizioni dei big players sul petrolio da 3 settimane oramai, segno che le dinamiche legate al conflitto in Ucraina e le conseguenti sanzioni alla Russia e i nuovi equilibri sulle forniture di greggio mondiale, hanno trovato un nuovo equilibrio, con i prezzi che si stanno comprimendo in un ‘intorno dei 100$. In
Buon Week End e buon trading
Salvatore Bilotta
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