Nonostante un possibile rimbalzo del mercato, salvo ulteriori sorprese, sono in peggioramento le condizioni finanziarie statunitensi con un tasso a 30 anni sui mutui al 5,45%, il tutto accompagnato da un dollaro estremamente forte che oltre ad esportare inflazione negli altri continenti, ha portato ad un dato sul PIL in riduzione per un peggioramento della bilancia commerciale (sintomatica comunque di una domanda interna forte). Un ulteriore effetto del QT potrebbe essere inoltre sulle garanzie o sulla capacità di rifinanziamento, lasciando meno liquidità sui mercati rendendo più difficile la ricerca di garanzie. La difficoltà di ridurre di 90 miliardi al mese con inoltre rialzi dei tassi potrebbe anche portare la Fed ad un cambio di marcia in corso d'opera considerato che nel 2018 vi fu lo stop dopo qualche mensilità a fronte di una riduzione di 50 miliardi mensili anche a causa di problematiche nel mercato repo. I dati dei prossimi mesi (crescita, scorte, PIL, inflazione), come già più volte indicato, saranno significativi per l'impatto sul mercato azionario dell'attuale approccio hawkish della Fed anche considerando l'appetibilità di un tasso reale positivo per la prima volta dal periodo pre-pandemico.
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