Materialismo storico
Negli ultimi dieci giorni, qualcosa sta cambiando nella percezione degli eventi bellici.
La frase più discussa in Italia è quella del premier Draghi, o la pace o i condizionatori. Merita di essere analizzata perché tradisce una visione: l’economia e la pace non hanno possibilità di relazione. O si giunge alla pace o si fanno affari.
Io credo possa essere utile recuperare un po’ di materialismo storico, un po’ di marxismo. L’uomo non è una “testa d’angelo”, il fisico e la materia determinano le disposizioni dell’animo.
Servono alcuni numeri, magari quelli del carbone. Nel 2020 il 35% dell’energia elettrica è stato prodotto grazie al carbone, il quale occupa 8 milioni di persone e fattura 900 miliardi di dollari l’anno. Bene, la Russia detiene il 15% delle riserve mondiali.
Federico Fubini scrive che la Russia nel 2020 ha esportato prodotti per circa 330 miliardi di dollari. Nel 2022 le stime parlano di oltre 415. Questo grazie all’aumento dei prezzi delle materie prime, a cui la guerra fa da ulteriore stimolo.
Le sanzioni economiche decise da 37 paesi colpiscono l’export russo per il 7%: non credo che una trentina di miliardi possano rappresentare un problema insormontabile per Putin. Invece l’import è colpito per il 12%, ovvie le conseguenze.
Bisognerebbe incidere più decisamente sugli idrocarburi, ma poi secondo una elaborazione ISPI l’Italia dovrebbe investire e pure tanto in GNL e nuove centrali a carbone: la famosa follia morale di Guterres.
Sempre l’ISPI descrive con un orribile termine ciò che potrebbero significare sanzioni più decise per i rapporti Occidente – Oriente: decoupling. Una nuova politica dei blocchi in poche parole. Un disastro nei fatti, perché spesso Cina, India e Russia si sono dimostrate poco ricettive al problema ambientale e insieme detengono quasi il 40% del carbone mondiale. A cui potrebbe dare man forte nella rovina del pianeta il petrolio saudita come spiega Ferruccio de Bortoli.
Riassumendo:
1. Le sanzioni economiche non stanno favorendo la pace di oggi semplicemente perché non sono della necessaria entità.
2. Se lo fossero metterebbero ancora più a rischio la pace di domani e il futuro del genere umano vanificando ogni idea di transizione energetica.
Ma cosa sta cambiando da dieci giorni a questa parte? È diventato leggermente più facile pensare ai risvolti materiali di questa guerra.
Voglio sperare che si possa dunque tornare a collegare lo spirito alla carne, la coscienza all’essere sociale e la sovrastruttura ideologica (pace) alla struttura economica (condizionatore).
Si metta da parte lo scontro ideale libertà – autocrazia: su questo piano l’accordo è impossibile.
Questo è il campo di Putin.
La guerra riguarda la materia, qui sarà sempre possibile il compromesso.
Bisogna superare un momento difficile, ma insieme: facendo più affari otterremo più stabilità, la pace passa dalle condotte dell’aria condizionata.
(Nei commenti i link utili)
https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/sanzioni-russia-ecco-quanto-putin-ci-sta-rimettendo/beecb88c-b8d6-11ec-90ff-73ad5f64beff-va.shtml
https://www.corriere.it/economia/opinioni/22_marzo_16/petrolio-materie-prime-piano-putin-l-opec-alternativa-allargata-cina-arabia-ceb3a824-a3a1-11ec-9af1-c1077f9ccdda.shtml
https://www.corriere.it/economia/consumi/22_marzo_16/arabia-saudita-tratta-anche-la-cina-pagamenti-petrolio-yuan-95c6ed9e-a4f2-11ec-8f73-d81a6d7583fb.shtml
https://www.corriere.it/economia/finanza/22_aprile_05/sanzioni-russia-possibili-nuove-petrolio-gas-carbone-e93fcc64-b44e-11ec-a8ea-1989748a429c.shtml
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/speciale-ucraina-il-prezzo-da-pagare-34517
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/oriente-occidente-decoupling-commodities-34198