Freno ungherese sulle decisioni europee anti-Russia
La risposta del magiaro non si è fata attendere. La richiesta di estendere le sanzioni contro la Russia all'energia "è inaccettabile, contraria agli interessi del popolo ungherese", afferma Orbán, in un video su twitter. "L'85% del gas e più del 60% del petrolio in Ungheria ,fa notare , provengono dalla Russia. Saremmo noi a pagare il prezzo della guerra". Stesso discorso anche sulle armi. Per il premier ungherese, ci sono in gioco anche le prossime elezioni in cui non è scontata la sua riconferma.
Di certo, la linea di Budapest sta irritando l’Ue e anche gli Usa. E non è escluso che nelle prossime settimane, se e quando il conflitto tra Russia e Ucraina sarà finito o ridimensionato e nel caso in cui Orbán venisse confermato premier, l’Unione possa riprendere le procedure sanzionatorie come quelle sullo stato di diritto contro Budapest.