Focus Colle dei pentastellati : visioni alternative
L’alfiere di questo fronte, considerato il più sensibile al pressing anti-draghista del M5S, è senza dubbio Goffredo Bettini: da tempi non sospetti il dirigente ormai diventato il consigliere principe di Giuseppe Conte va sostenendo che il premier non può muoversi da Chigi. Lo ha ribadito pure in Direzione: «L’emergenza non è finita, la cosa più naturale è che questo governo continui con l’attuale presidente del Consiglio», da trasferire al Quirinale solo come extrema ratio qualora tutto dovesse precipitare.
Analogo ragionamento proposto dal senatore Franco Mirabelli, cui il ministro della Cultura sovente affida le sue riflessioni: «Questa fase non ci consente di pensare a un cambio di maggioranza né di governo, per la cui tenuta e funzionalità Draghi è fondamentale». Con Matteo Orfini, capofila dei Giovani Turchi, a rilanciare il Mattarella-bis, in nome della stabilità necessaria ad affrontare la crisi sanitaria, economica e sociale che ancora infuria nel Paese.
Più sfumata la posizione di Lorenzo Guerini, capo di Base riformista. Avendo un ottimo rapporto sia con il capo dello Stato sia con il premier, lui metterebbe innanzitutto la firma per confermare lo schema esistente. Solo se non fosse possibile, passerebbe all’opzione Draghi al Colle, previo patto di legislatura, però. Conosce bene, il titolare della Difesa, gli umori di una parte consistente della sua truppa, decisa a lasciarlo dov’è per non rischiare di tornare a casa anzitempo. Su per giù la stessa posizione del senatore Luigi Zanda, battitore libero di rito franceschiniano, vecchio amico di entrambi i presidenti.