EURO: UNA SETTIMANA COME POCHE
Ci lasciamo alle spalle una settimana di contrattazioni a dir poco unica, con una elevatissima volatilità su tutti i comparti dall’equity al forex, ma particolarità più evidente è stato l’acuirsi delle divergenze tra Europa ed America.
La settimana appena conclusa ha visto la pubblicazione di diversi dati macro economici americani, ma i più rilevanti sono quelli relativi al mercato del lavoro, con gli ADP in primis, che hanno mostrato ben 475K nuovi posti di lavoro e una rielaborazione dei precedenti dati a +509K posti di lavoro, dati poi confermati dalla pubblicazione dei NFP venerdi.
Il mercato del lavoro americano, mostrato dai rapporti NFP di venerdi, mostrano una disoccupazione ai minimi al 3.8% , con la creazione di ben 678K nuovi ruoli paga, e dato ancora più importante la paga oraria media che sembra aver arrestato la sua corsa con un +5.1%, rispetto al 5.8% precedente, segnale positivo per una riduzione dell’inflazione, che tanto preoccupa la FED, attesa per metà Marzo oramai ad una ratificazione dei rialzi tassi attesa per un +0.25%. le possibilità di un rialzo di 0.50% sembrano oramai lontane anche a causa delle tensioni in Ucraina , che spingono a rialzo il comprato energetico, e crea non pochi dubbi sul futuro macro economico mondiale.
Situazione invece opposta in Europa, dove ancora una rilevazione dell’IPC mostra l’inflazione spingersi verso nuovi record, sostenuta dalla corsa dei prezzi energetici, che a causa della guerra in Ucraina, e le conseguenti sanzioni per la Russia sembra destinata solo ad accelerare.
Il quadro europea sembra abbastanza compromesso , forti dubbi sul futuro del conflitto in Ucraina, genera incertezza sui mercati , spingendo molti operatori e liquidare asset europei, portando il DAX a performare una delle sue peggiori settimane dall’esplosione della pandemia con un -8.11%, tirando con se a ribasso tutti i listini europei, come l’Italia che registra un -9.55%,a differenza del comparto equity americano che seppur non brillante, non si allontana troppo dalla parità in chiusura di settimana , e seppur non brillante, non si allontana troppo dalla parità in chiusura di settimana.
Le pesanti incertezze del conflitto in Ucraina , che non trova nei diversi tavoli diplomatici , un approdo verso la pace, ha generato questa settimana pesantissime vendite sull’Euro, che fa registrare un +3.60% medio contro tutte le altre majors, mostrandosi ovviamente l’asset peggiore del mondo fx.
Le performance tutte negative, sono andate dal -1.13% di eurgbp, come sempre più stabile, per via della debolezza anche della sterlina, fino al -4.49% di euraud, dove il profondo distacco geo politico con i paesi oceanici ha pesantemente influito nella scelta degli asset per gli investitori.
Le performance dell’euro di questa settimana sono cosi riepilogate: -1.13% eurgbp , -1.71% eurusd , -2.04% eurcad, -2.29% eurjpy ,-2.62% eurchf, -4.23% eurnzd, -4.49% euraud.
Altissima dunque la volatilità sulla moneta unica, che si dimostra la più volatile tra le majors, portando ovviamente ai massimi di volatilità anche il futures , che raggiunge il futures sul dollaro australiano da sempre più volatile.
L’indice cvol pubblicato dal CME group, mostra chiaramente l’impennata della volatilità implicita, che raggiunge i massimi per l’euro e per quasi tutti gli altri asset valutari , in un anno.
Se consideriamo il solo eur/usd siamo sui picchi di volatilità mai raggiunti in oltre un anno, e ancora una volta si riscontra una crescente volatilità nelle fasi di ribasso di un asset, che come già illustrato ha segnato una delle peggiori settimane degli ultimi anni.
Ma andiamo ad analizzare il quadro tecnico dei vari asset euro, per individuare eventuali livelli tecnici di maggiore interesse.
Partiamo ovviamente dal cambio principe , eurusd, che segna performace negative su tutti i tf di lungo periodo, dal daily al mensile, dove non possiamo trascurare un notevole -2.49%, mentre respirano i TF più bassi, che non vanno in chiusura molto oltre la parità. Le aree di minimo settimanali di 1.11. hanno fornito ben poco supporto, lasciando eurusd proseguire nell’ampio trend discendente, che sembra oramai mirare alla parte bassa, posta in area 1.0775-1.0725. Difficile ora non sperare in un respiro del mercato, che meriterebbe almeno un ritest dei precedenti supporti , ora violati, ma la direzionalità e forte e le tensioni altissime, pertanto la cautela è obbligo.
Pesanti i colpi contro le oceaniche, che non subiscono le incerteze legate al contesto geo politico, portando il cross a segnare un -4.23% settimanale, spingendosi alle aree di supporto di lunghissimo periodo si 1.59-1.58 figura, che dobbiamo ricercare nel lontano 2016. Anche qui le aspettative per dei respiri e un riassorbimento dell’asplosione di volatilità è innegabile, ma dobbiamo anche constatare che il ritest del supporto non ci porterebbe poi molto oltre le aree di 1.6050.
Eurcad che segue il trend discendente come eurusd, va alla medesima ricerca della parte bassa del canale, proiettandosi alle aree di minimo di 1.3850-1.3750, anche qui da ricercare nel lontano 2016, e che rappresentano forse il vero target di un movimento di lungo periodo contro la valuta unica.
Importante performance negativa contro il dollaro australiano per l’euro, che segna un -4.49%, spingendosi fino alle aree di minimo di 1.4750, che trova nella fascia di prezzo che si estende fino a 1.4625 il suo possibile ultimo target. Anche in questo caso non possiamo negare l’esigenza tecnica di un respiro , che potrebbe portare i prezzi al ritest dei precedenti supporti , in area 1.5245.
Impossibile non notare eurchf, che tocca oramai la parità! Tutta l’are di 1 figura rappresenta senza dubbio un area di approdo, oltre la quale non troviamo altro che i minimi del 2015 di 0.97 figura. Anche in questo caso l a ricerca di mean reverting sembra spingerci ad individuare le possibili aree target nei precedenti minimi, supporti che ora potrebbero fungere da resistenza in area 1.0150.
Profondi ribassi anche per eurjpy , che p andato non lontano dal test dei minimi di 125.00 figura, area che si estende fino a 124.50 di possibile supporto, oltre la quale i prezzi potrebbero approdare a 123.25-122.75, ma anche in questo caso l’esplosione di volatilità sembra richaimare l’attenzione verso possibili storni, che troverebbero approdi sui precedenti minimi di 127.50-60
Vedremo insieme ancora domani il posizionamento delle mani forti , derivante dal cot report, e le variazioni di sentiment che si sono mostrate in questa settimana.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta