Credit Swisse : perdite per 1,57 miliardi di franchi
Gli scandali: le dimissioni di Horta-Osorio e le accuse di traffico di droga
Se, per Credit Suisse l’anno passato si è chiuso parecchio male, il 2022 non è iniziato meglio. A Gennaio ha dovuto lasciare, per delle gaffes non perdonabili, in epoca di Covid, il presidente del CDA, Antonio Horta-Osorio, reo confesso di avr violato la quarantena in due occasioni. Una nel Regno Unito, l’altra in Svizzera. Ma se il banchiere di origine portoghese ha commesso un peccato tutto sommato veniale, di ben altro tenore, per Credit Suisse, è il processo apertosi martedì 8 febbraio al Tribunale Penale Federale di Bellinzona, con la banca accusata di aver riciclato, tramite un proprio consulente alla clientela, decine di milioni della mafia bulgara, provenienti dal traffico di droga. I fatti risalgono agli anni tra il 2004 e il 2007, quando la Svizzera era ancora un paradiso fiscale e le banche non andavano molto per il sottile, nella scelta dei clienti. Fatto sta che questo processo sta avendo un’eco mediatica non indifferente, dando l’impressione che Credit Suisse sia un catalizzatore di guai. “Il 2022- ha detto il Ceo Thomas Gottstein -sarà un anno di transizione”.