INFINE LA BANK OF JAPAN
Si conclude oggi la settimana delle banche centrali, una settimana ricca di eventi e soprattutto di volatilità in tutti i mercati, dal comparto equity al valutario.
La prima a parlare è stata la FED, che non ha disatteso le aspettative, accelerando il processo di tapering, che vedrà la sua conclusione nel marzo 2022, aprendo le porte a ben tre rialzi tassi nel nuovo anno, secondo le proiezioni del DOT PLOT, e ancora altri tre nel 2023.
La politica nettamente hawkish messa in campo da Powell per combattere l’inflazione dilagante, è stata seguita da Baily, capo della Bank Of England, che a sorpresa contro tutte le previsioni, ha rialzato i tassi di interesse di 15 BP portandolo a +0.25% dai precedenti +0.10%, aprendo la strada a politiche aggressive, anche qui, atte a contenere un’inflazione che è al 5%.
Unica banca a rimanere ferma nella sua view accomodante, è stata la BCE, che ha espresso la volontà di chiudere il PEPP entro Marzo 2022, ma per evitare una chiusura “shock” del piano di aiuti, ne ha rimodulato gli importi, innalzando temporaneamente la soglia di acquisti a 40miliardi mese, per poi calare a 30 miliardi mese, e concludere infine con gli attuali 20 miliardi mese, per poi concludere il programma.
L’esigenza di concludere il piano di aiuti, ha dimostrato, seppur in modo blando, il bisogno di combattere l’inflazione anche nell’area euro, che secondo il capo della BCE, raggiungerà il picco del 3.2% nel prossimo anno.
Ultima banca a parlare è stata stanotte la BOJ, per la quale uno Yen debole non è assolutamente un problema, tutt’altro. Le prospettive future sono positive, ma il target di inflazione al 2% è ancora molto molto lontano, ma ne parleremo nella nostra consueta analisi Live del mattino.
I mercati azionari hanno risposto con una grande volatilità, portandosi sui massi di periodo dopo le parole di Powell, dando fiducia quindi ad un possibile controllo dell’inflazione, senza creare strozzature nella ripresa economica. Difficile credere in ulteriori allunghi rialzisti delle borse mondiali, dopo la conferma di un cosi ampio drenaggio di liquidità, ma è pur vero che l’inflazione resta ancora sostenuta e porti sicuri che possano difendere capitali dalla tempesta inflattiva, al momento sembrano non essercene.
Anche il comparto forex ha reagito alle news dettate dalle banche centrali, generando un classico buy on rumors and sell on news per il dollaro, che ha visto pesanti ritracciamenti dopo la conferenza di Powell.
Anche l’euro che sembrava destinato a rompere tutti i supporti, sulla prospettiva di una chiusura anticipata del PEPP, è di fatto rimasto in quel range da noi più volte richiamato, compreso tra 1.13 e ¾ e 1.1233, non esprimendo ancora nessun vero trend.
La sterlina infine, sull’annuncio del rialzo tassi da parte della BOE, ha visto sprint rialzisti che hanno portato il cable da 1.31e ¾ a 1.33 e ¾ per poi chiudere nelle aree di 1.33 e ¼
Si delineano pertanto nuovi scenari, le differenze nelle politiche economiche mondiali, inizieranno a pesare nelle decisioni dei grandi investitori per il nuovo anno, che sarà ricco di novità e come sempre di opportunità.
Come di consueto approfondiremo LIVE la nostra analisi, ore 8.45, con il BUONGIORNO FOREX su tutti i canali TICKMILL ITALY:
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Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta Trader
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