TENTATIVO DI RECUPERO DEI MERCATI.
Mentre sul mercato azionario proseguono i tentativi di recupero dei livelli di resistenza chiave, sugli altri mercati, specie quello dei cambi, stiamo vivendo una fase piuttosto caotica e poco chiara, che cercheremo di spiegare qui di seguito. Sui listini vige però, intanto, una sorta di recupero della fiducia, legata più che altro alle speranze che domani, la Federal Reserve, possa in qualche modo restituire fiducia ai mercati con una decisione salomonica, ovvero un rialzo di 25 punti base che al contempo possa mantenere alta la guardia verso l’inflazione e dall’altra parte contribuire a ripristinare quell’appetito al rischio che era presente fino a dieci giorni orsono. La First Republic Bank ha recuperato un 30 per cento, nella stessa giornata in cui il segretario al Tesoro, Janer Yellen ha ribadito la volontà del Governo americano di fornire ulteriori garanzie sui depositi se la crisi bancaria dovesse peggiorare. Ergo gli investitori, seppur ancora titubanti, stanno piano piano riemergendo dal panico che sembrava averli presi alla sprovvista la settimana scorsa, quando erano emersi i primi problemi delle banche regionali Usa e al contempo sembrava che il contagio potesse allargarsi all’Europa, dopo la vicenda Credit Suisse. Per il momento, quindi, qualcosa sembra rientrare nell’alveo della normalità, mentre qualcuno sostiene che Ubs abbia fatto il colpo della vita dopo aver preso il controllo di Credit Suisse in una transazione privata, che mostra pesanti segnali di intervento pubblico, visto il sostegno all’operazione da parte della Snb. Questa notte i mercati asiatici hanno continuato a salire, sull’onda dei guadagni di Wall Street, fiduciosi che il peggio della crisi sia ormai dietro le spalle.
VALUTE, CORRELAZIONI INSTABILI
Nel mercato valutario, come già ribadito, osserviamo movimenti anomali, rispetto alle correlazioni solitamente presenti, con l’Euro vero e proprio unico vincitore della seduta di ieri, con rialzi importanti contro tutte le valute, Jpy, Gbp, ma soprattutto contro le oceaniche, Nzd in testa, con una correlazione che da mediamente positiva anche se bassa, è diventata per un giorno inversa alta, quasi vicina a -1. Le ragioni di questa forza della moneta unica, forse sono da ricercare nella narrativa che in questo momento di crisi del settore bancario, vede quello europeo più solido di quello svizzero e americano, che sembrano pagare il fatto di non avere la medesima regolamentazione, che nel vecchio continente è più restrittiva. In ogni caso EurJpy è salito 240 pips, con EurGbp 90 pips, oltre l’1% da ieri. Senza dimenticare EurNzd che in due sedute ha guadagnato 460 pips da 1.7000 a 1.7460. Sugli altri tassi di cambio, abbiamo visto un UsdJpy salire ancora e al contempo correggere la sterlina, le oceaniche e il dollaro canadese. Per le prossime ore prevediamo la tenuta dei supporti per le oceaniche in area 0.6630 e 0.6130 rispettivamente per AudUsd e NzdUsd, mentre sull’EurUsd pensiamo che la resistenza a 1.0810 per ora possa fare da buon baluardo. UsdJpy che sembra ancora propenso a salire, specie se l’equity continuerà nei propri tentativi di rialzo, con obiettivi a 133.70 80 area.
JEROME POWELL IN PRIMA LINEA
E questa sera, all’insolita ora delle 19.00 (per via dell’ora legale anticipata negli Usa), sarà la volta di Jerome Powell cercare di sostenere i mercati ed evitare che possa tornare la paura. Noi siamo dell’idea che 25 punti base rappresenti una giusta dose di compromesso, a sostegno della lotta all’inflazione senza andare a compromettere il sistema bancario regionale americano, apparentemente assai fragile.
DATI
Sul fronte dati c’è attesa anche per i numeri sull’inflazione e prezzi alla produzione inglesi questa mattina, considerato che domani sarà la volta della Bank of England, la cui decisione pare estremamente incerta. Dopo i dati inglesi, aspettiamo anche le dichiarazioni di Christine Lagarde, forse in grado di spostare i prezzi nel breve periodo. Buona giornata e buon trading.
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