RECESSIONE USA: ARRIVERA' MAI?
La scorsa settimana sono stati resi noti i dati USA aggiornati ad ottobre relativi all'inflazione e all'occupazione che confermano, al di là di ogni ragionevole dubbio, che il sistema economico non è ancora in recessione. In particolare:
- inflazione MoM: +0.4% rispetto ad un'inflazione attesa dello 0.6% (v. chart 1);
- Inflazione YoY: +7.7% rispetto ad un'inflazione attesa dell'8,2% (v. chart 2);
- Inflazione Core YoY: +6.3% rispetto ad un'inflazione attesa del 6.6% (v. chart 3);
- Richieste del sussidio di disoccupazione: 222.000 richieste rispetto ad una previsione di 225.000 (v. chart 4);
- Tasso di disoccupazione: 3,7% rispetto ad un'inflazione attesa del 3.6% (4% a gennaio, v. chart 5).
In letteratura la recessione viene definita in senso tecnico come un calo del PIL per due trimestri consecutivi. Sotto un profilo lessicale gli USA sarebbero in recessione perché il PIL è sceso dell'1.6% nel 1° quarto del 2022 e dello 0.6% nel 2° quarto.
Tuttavia è pur vero che il suo PIL è cresciuto del 10.1% nel 2021 e del 2.6% nel 3° quarto del 2022 (v. chart 6).
La situazione non appare dunque chiara. E' altrettanto vero che nelle ultime tre recessioni (a parte la parentesi pandemica) il tasso di disoccupazione si è aggirato sempre intorno al 9%.
Se ciò accadesse anche stavolta, con il 9% di disoccupazione dovrebbero esserci non meno di 15 mln di disoccupati e per arrivarci servirebbero da oggi circa 9 mln di licenziamenti. Francamente ci pare uno scenario (apocalittico) di non facile concretizzazione; soprattutto alla luce del fatto che oggi in America per ogni lavoratore occupato ne manca circa 1,5. Al di là della definizione tecnica di scuola, riesce difficile parlare di recessione quando non solo praticamente tutti hanno un lavoro ma addirittura c'è carenza di manodopera.
Un imbarazzo grandissimo per Powell & C.
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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