LA RBA LASCIA CROLLARE IL DOLLARO AUSTRALIANO
La RBA alza il costo del denaro di soli 25Bp,ed in un clima di estrema lotta al rialzo dell’inflazione con incrementi jumbo di 75Bp in tutto il mondo occidentale, appare del tutto insufficiente un rialzo di ¼ di punto, portando gli investitori a scaricare pesantemente le posizioni sul dollaro australiano.
Nella riunione odierna la RBA ha deciso per un rialzo di 25Bp, che ha portato il costo ultimo del denaro al 2.60%,fermo restando l’inflazione ancora al massimo degli ultimi 30 anni al +6.1%, il che renderà necessario ulteriori rialzi tassi da parte della banca centrale nelle prossime riunioni.
L’alta inflazione in Australia è si dettata dalle condizioni internazionali che noi tutti ben conosciamo, ma tuttavia resta molto alta anche la domanda interna, che non trova adeguata soddisfazione dalle produzioni interne, il che porta a proiezioni per l’inflazione australiana verso nuovi massimi nel prossimo futuro.
La RBA prevede un CPI al +7.75% nel 2022 , per poi calare e portarsi di poco sopra il 4% nel 2023.
Le proiezioni di breve restano sostenute, con una chiara congiuntura macroeconomica robusta sia nel reddito nazionale che per il mondo del lavoro, con le aziende che trovano ancora grosse difficoltà nel trovare mano d’opera e assumere nuovi lavoratori, il tutto confermato da un trasso di disoccupazione al 3.5% ad agosto.
Ovvia la corsa a rialzo dei salari, seppur l’inflazione sostenuta eroda il potere di acquisto degli australiani, l’economia resta quindi sostenuta, e la volontà di contenere l’inflazione viene affrontta in modo decisamente morbido rispetto alle economie occidentali, cercando di raggiungere gradualmente il tasso di equilibrio.
Bisogna certamente constatare che i primi timidi effetti dell’azione hawkish della RBA si vede nei bilanci familiari, e special modo nella fiducia dei consumatori, che colpisce grandemente il settore immobiliare, con i prezzi delle case in netto calo.
L’obiettivo di contenimento dell’inflazione resta dunque priorità, e sebbene si proceda con estrema cautela e con estrema lentezza la meta ultima resta ben determinata.
Gli operatori consapevoli delle condizioni macroeconomiche del paese, speravano in azioni maggiormente determinate della banca centrale, in mancanza delle quali hanno optato per vendite generalizzate di dollaro australiano, che ha visto pesanti perdite contro l’euro, superando anche il 2% cosi come contro il franco svizzero andando a toccare il -1.80%.
Stabile nel suo insieme audusd, che dopo aver toccato performance di minimo al -1% vede le chiusure non lontano dagli open di giornata, godendo di un mood di debolezza del dollaro americano che ha dominato di fatto l’intera seduta e sta dettando il ritmo alle partenze di questo q4.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA