INDICE IFO TEDESCO: LA RECESSIONE E' IN ARRIVO, VIVA LA RECESSIONE.
L’indice IFO viene elaborato dall’IFO Institut für Wirtschaftsforschung ogni mese dal 1991. Allo scopo l’IFO Institute intervista più di 7mila individui tra imprenditori e manager dei settori manifatturieri, delle costruzioni e del commercio all’ingrosso e al dettaglio. Le domande riguardano la situazione attuale dell’economia tedesca e le prospettive per i successivi sei mesi. Sulla base dei dati raccolti, l’IFO elabora tre indici: quello generale, chiamato IFO Business Climate; l’indice sulla situazione attuale e quello sulle aspettative di business. L’IFO Business Climate Index viene pubblicato nella quarta settimana del mese a cui si riferisce l'indagine. E infatti uno dei motivi per cui è molto seguito dagli operatori finanziari è proprio il suo tempismo. L’altro motivo risiede nel fatto che l’andamento dell’indice, e in particolare la componente delle aspettative a sei mesi, ha preso ad anticipare di qualche mese l’andamento della produzione industriale tedesca: se l’indice sale è possibile ipotizzare che nel giro di due o tre mesi anche la produzione industriale cresca. L'altro indice che tenta di anticipare il futuro dell'economia tedesca e lo Zew.
A ottobre l'indicatore Ifo Business Climate per la Germania è sceso a 84,3 rispetto all'84,4 di settembre. Sebbene si tratti del dato più debole dal maggio del 2020, ha comunque battuto le previsioni del mercato ferme a 83,3 (v. chart 1).
La recessione invernale potrebbe essere in arrivo e portare una contrazione del Pil fino allo 0,6% nel quarto trimestre. L'istituto ha inoltre rilevato che un'azienda su due prevede ancora di aumentare i prezzi nei prossimi tre mesi. Allo stesso tempo, il 63,8% delle imprese si è lamentato delle strozzature nell'approvvigionamento, al di sotto del 65,8% di settembre, mentre le aspettative di esportazione dell'industria sono leggermente migliorate.
Le aspettative dell' Ifo Business degli analisti appaiono anche peggiori; alla fine di questo trimestre l'Ifo Business dovrebbe attestarsi a 76,60 punti. Un miglioramento è atteso solo nel 2023, intorno agli 83,00 punti e poi nel 2024 a 95,00 (v. chart 2).
Il sottoindice Ifo delle condizioni attuali si contrae anch'esso a 94,10 punti dai 94,50 punti di settembre. Si tratta della lettura più bassa dal marzo dello scorso anno, ma batte le previsioni del mercato di 92,4 punti (v. chart 3).
Anche in questo caso le aspettative degli analisti sono per un peggioramento a 93,00 punti entro la fine di questo trimestre (v. chart 4).
Il sottoindice Ifo Aspettative si porta invece a 75,60 punti rispetto ai 75,30 punti di settembre, battendo le previsioni del mercato di 75 punti (v. chart 5).
I modelli econometrici indicano un miglioramento a 78,00 punti entro la fine di questo trimestre (v. chart 6).
Complessivamente, la situazione che abbiamo descritto, per quanto non entusiasmante, dovrebbe favorire inizialmente il mercato azionario che potrebbe vedere un alleggerimento della pressione monetaria della Bce.
Il 20 ottobre scrivevamo su diverso report: “Il Dax risulta ancora inscritto all'interno di un canale rialzista di lungo periodo (A) all'interno del quale ha disegnato un canale ribassista (B) di breve nel quale ha trovato buon supporto a 11860.
Da lì è cominciata la rimonta che lo ha portato a contatto con una prima area di resistenza sorvegliata dalla ma50 daily e dal tetto del Supetrend lento.
Una eventuale rottura spingerà l'indice a contatto con i 13000... Il Macd scalpita”.
In effetti il prezzo rompe la resistenza opposta dalla media mobile a 50 giorni e dal tetto del Supetrend lento e fa sosta oggi in area 13000 (13052 per la precisione).
Il Macd si appresta a tagliare la linea dello zero. 13250 dovrebbe essere alla portata (v. chart 7).
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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