UN NUOVO ANNO
Inizia l’avventura di un nuovo anno sui mercati finanziari mondiali, come sempre con tante aspettative, previsioni e la curiosità di sapere cosa ci riserverà questo 2022.
Un nuovo anno, che nostro malgrado non porta con sé una nuova economia, la data del 1° gennaio per quanto ricca di fascino e aspettativa, per i mercati finanziari nulla è cambiato rispetto al 31 dicembre.
Il 2022 vedrà ancora la nostra attenzione focalizzarsi sull’inflazione che è tornata prepotente sulla scena mondiale lo scorso anno e che ha spinto nell’ultimo trimestre gran parte delle banche centrali mondiali, ad adottare politiche economiche aggressive, atte a calmierare picchi inflattivi che hanno superato il 6% negli stati uniti.
La grande inflazione che si è sviluppata, è stata più volte vista come transitoria, perché da addebitare alle difficoltà di un’offerta mondiale, che strozzata nei cosiddetti colli di bottiglia, non è riuscita a tenere il passo con la ripresa post pandemica, che ha invece visto una domanda aggregata sempre tonica.
Per contenere dunque l’inflazione, era necessario un segnale, un primo intervento di politica monetaria aggressiva, che vede le principali banche mondiali, impegnate in drenaggi di liquidità e rialzi tassi, ma sarà questa la vera strada per calmierare gli incrementi dei prezzi, o sarà invece l’inizio della fine?
La possibilità di stagflazione, cioè stagnazione + inflazione, non è poi cosi remota, se consideriamo che a sostenere ancora gli alti prezzi al consumo potrebbero esserci i problemi legati alla variante omicron in primis, che sembra dilagare nel mondo, portando diversi paesi a nuovi lockdown e a scelte politiche difficili che penalizzano ancora una volta la produzione mondiale.
Ancora a sostenere l’inflazione per il 2022, saranno i maggiori costi salariali, che molto probabilmente le aziende produttrici riverseranno sui consumatori, dobbiamo infatti considerare che i colli di bottiglia nel sistema produttivo, sono dovuti nella maggior parte dei casi alle difficoltà nel reperire forza lavoro, che in diversi paesi ha portato ad aumenti delle paghe orarie notevoli.
Mai come in questo 2022 la forza lavoro ha un gran potere contrattuale, la grande domanda e la bassa offerta di mano d’opera porterà a rivendicazioni sindacali, e ad innalzamenti salariali medi, che non per forza saranno accettati e incassati dall’imprenditoria mondiale.
La possibilità dunque di vedere ancora alta l’inflazione, e di tappare le ali ad una ripresa economica con politiche monetarie aggressive non è poi cosi remota, e gli equilibri da gestire saranno delicatissimi.
In questo quadro, le borse mondiali chiudono ancora un anno brillante con performance a doppia cifra, e sembrano lontane anni luce dall’economia reale, spingendo molti operatori a temere che le politiche economiche mirate a drenaggi di liquidità possano spegnere la fiamma che tiene vivi i mercati equity.
A nostro modo di vedere, la chiave di lettura sarà diversa, e non saranno da ricercare le cause di un possibile rovesciamento dei mercati finanziari in politiche aggressive o riduzioni liquidità, ma nella nascita di possibili alternative che difendano i capitali presenti sui mercati.
Nel 2021 è stata chiara l’assenza del comparto obbligazionario come tutela verso l’inflazione, che a questo punto essendo anche attesa a livelli più bassi nel prossimo futuro, non giustificherebbe rialzi nei rendimenti, che non sono stati visti già con un’inflazione ai sui massimi. Pertanto ci sembra chiara la volontà di mantenere calmierati i rendimenti, sia per contenere il costo dei debiti sovrani, ma anche per non offrire alternative valide agli investitori, che pur di difendere i propri risparmi ed investimenti dalla galoppante inflazione, sono ben disposti ad assumere un maggior rischio, lanciandosi nel comparto equity.
Come detto all’inizio, nulla secondo noi è cambiato in questi pochi giorni, e seppur speranzosi nel nuovo anno, crediamo che la strada segnata resti invariata per questi primi mesi del 2022, con rendimenti obbligazionari tenui che lasciano come unica alternativa il comparto azionario.
Vedremo con la vera partenza del Tapering , e la chiusura del primo trimestre di questo 2022, se le congiunture macro economiche giustificheranno le aspettative di ben 3 rialzi tassi da parte della FED, che come sempre resta faro delle economie mondiali.
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Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta Trader