LA STRADA DELLE MANI FORTI del 11.02.2024
RITORNA L’INTERESSE PER IL DOLLARO USA
Le incertezze economico globali salgono,la Cina tenta in tutti i modi di risollevare le sorti dei suoi indici azionari che da tre anni oramai sono in pieno trend ribassista.La sfiducia in una delle più grandi economie del mondo non è certo cosa da poco,i grandi flussi di capitali che negli anni sono stati versati sulla Cina sembrano ora sparire per dirigersi su altri asset geografici.Dobbiamo tuttavia notare che il FMI ha dato fiducia alle manovre cinesi,guardando al prossimo 2025 come un anno di ripartenza per il PIL mondiale,proprio grazie a Cina ed America.
L’economia degli Stati Uniti non sembra minimamente aver sofferto il ciclo di rialzo tassi messo in campo dalla FED,i dati sulla Produzione manifatturiera e dei servizi continuano ad essere robusti,le trimestrali delle aziende USA stanno dimostrando una estrema robustezza e la prospettiva dei primi tagli tassi in questo 2024 alimentano l’idea di futuri utili in crescita per tutte le aziende USA.Dobbiamo tuttavia notare che le incertezze restano anche per l’America a causa delle elezioni di Novembre che vedono Trump nuovamente favorito.Le esperienze dello scorso mandato Trump,ci rimandano all’idea di un maggior debito pubblico,a nuove guerre sui dazi e chiusure commerciali,con ripercussioni sull’inflazione inevitabili.Questo clima di incertezza e vaga preoccupazione spinge ad esempio L’Europa a creare delle commissioni dedicate alla valutazione delle manovre da intraprendere in caso di vittoria Trump.
In tutto questo il vecchio continente continua a rallentare nella produzione,a causa di un vero e proprio stallo dell’economia tedesca che rimane ancora preda della dipendenza energetica.Sebbene la guerra in Ucraina abbia fatto si che il primo fornitore di Ngas sia ora il partner americano,gli elevati costi di trasporto ed estrazione,oltre alle difficoltà generate dagli eventi climatici catastrofici USA hanno portato un’energia ad alto costo in Europa.A completare il quadro di fallimento la scelta del partner commerciale per l’output!Da sempre la Germania e buona parte dell’Europa,esporta in Cina e Giappone,e il forte rallentamento di queste economie ha di fatto ristretto i margini di profitto,mettendo in seria difficoltà la Germania e l’Europa tutta.
- FOREX
Il mercato valutario che nel termine del 2023 stava prezzando un taglio tassi da parte della FED già agli inizi del 2024,al massimo Marzo 2024,ha dovuto rivedere la sua posizione!
I dati sull’economia USA restano robusti e Powell non ha al momento nessuna fretta di tagliare il costo del denaro,può tranquillamente attendere che l’inflazione torni più vicino al target del 2% evitando cosi potenziali accuse di aver anticipato inutilmente il ciclo di allentamento monetario.A questo aggiungiamo le incertezze politico economiche mondiali,sopra citate,per generare un quadro di forza di dollari USA molto spinto al momento.
Ancora una volta il dollaro Usa potrebbe non dimostrare la debolezza attesa, ma rivelarsi ancora un asset rifugio valido per mettere al sicuro capitali.
Se da un lato il dollaro recupera terreno,dall’altro lo yen prosegue la sua caduta,in assenza di una BoJ che intervenga in maniera concreta al cambio di politica monetaria,ben poco possiamo attenderci se non una tendenza di lento e costante declino per la valuta nipponica.
EURO FX
Il forte rallentamento economico dell’area Euro potrebbe fare non poche pressioni sulla BCE per un primo taglio tassi,che tuttavia,secondo la Lagarde,si potrà avere per l’estate 2024.A preoccupare gli investitori non è solo il taglio del costo del denaro,ma il processo di balance sheet reduction che porterà ad una scarsa liquidità ed un mancato sostegno ai paesi periferici ad alto indebitamento lasciandoli meno protetti alle oscillazioni degli pread.
Il quadro pessimista dell’Europa porta i big players ad una riduzione dell’Open Interest long,da 88771 contratti della scorsa settimana a 62153,aprendo le porte a potenziali nuovi affondi ribassisti per la moneta unica.
BRITISH POUND
Maggior fiducia invece per la sterlina, che ricordiamo vivere ugualemtne elezioni politiche quest’anno. La BoE rimane ferma sulla sua posizione di tassi alti , la congiuntura macroeconomica UK sorprende evitando ancora una recessione tecnica e aprendo cosi a speranze di ripartenza.Le difficoltà asiatiche potrebbero essere un propellente per la nuova guida politica,a rivolgere nuovamente lo sguardo verso l’Europa equesta idea sembra piacere molto agli investitori.
Le mani forti restano per ora stabili a 34475 contratti netti long, con poche variazioni su base settimanale.Le pressioni di un dollaro Usa forte potrebbero tuttavia ancora attrarre gli investitori e spostare flussi di capitale,pertanto raccomandiamo prudenza.
JAPANESE YEN
La BoJ prosegue nella sua scelta di politica accomodante e di controllo del debito,nulla di quanto atteso per questo 2024 al momento si sta concretizzando sullo Yen giapponese.La speranza di una maggiore inflazione, di un vortice salari -prezzi e di una BoJ che si veda costretta ad uscire da politiche a tassi negativi,sembra debba aspettare ancora.
I non commericals tornano a vendere yen e si portano a -84230 contratti netti short dai precedenti -80455 lasciando praterie di ribassi per lo yen.Solo un intervento deciso e concreto della BoJ potrebbe invertire la tendenza in atto al momento
AUSTRALIAN DOLLAR
L’inflazione si riduce anche in Australia,rimanendo tuttavia oltre i livelli target del 2-3%.Il principale partner commerciale,a Cina,rallenta vistosamente e questo getta dubbi sulle esportazioni di materie prime che restano capisaldi dell’economia australiana.Tuttavia dobbiamo notare che gli investimenti statali sono aumentati e la fiducia in un’economia robusta ha portato la RBA a mantenere una politica aggressiva nell’ultima riunione,dichiarando di voler mantenere i tassi sui livelli attuali di massimo ed essere ben disposta nel caso a procedere con ulteriori rialzi.
Non di meno la fiducia degli investitori per l’economia del Nuovissimo continente sembra essere ai minimi termini e le vendite cadono copiose.Ancora -71813 contratti questa settimana l’open interest sul dollaro australiano con un incremento di posizioni corte di ben 13518 contratti.
SWISS FRANC
Un anno di piena forza per il franco svizzero, che ha visto i tassi di interesse uscire dal territorio negatovo per la prima volta dopo 20 anni,e ancora una BNS fare acquisti massicci di valuta propria.La strategia della BNS di acquistare franchi e vendere valuta estera al fine di mantenere saldo il valore del franco svizzero ,in un regime di tassi positivi,ha portato a dei depositi record che potrebberoora veder la fine.Il rientro dei valori inflazionistici nel range del 2%,e un prossimo rientro di quelli europei potrebbe portare la BNS a rivedere la sua politica monetarie,ma prima ancora a rivedere i suoi depositi in franchi svizzeri,iberando parte delle riserve accumulate e generando interessanti storni.In attesa che il quadro sopra descritto si concretizzi nelle dinamiche di price action le mani forti restano con posizioni nette short di 5567 contratti senza particolare interesse da 6 settimane oramai.
DOLLAR INDEX
Fa nuovamente capolino un’OI long sul dollaro USA, sebbene siano soli 1539 contratti netti long, riteniamo il dollaro ancora l’asset principe da monitorare. La possibilità che nella riunione di Marzo la FED proceda a nessun taglio del costo del denaro è un’opzione possibile e un nuovo allungo rialzista del biglietto verde a quel punto sarebbe scontato. Ugualmente vero che per questo 2024 resta atteso l’inizio del ciclo di tagli tassi per la FED ,pertanto il focus potrebbe spostarsi sul totale dei tagli tassi generando cosi aspettative molto inferiori ai 140 bp di taglio attesi nella riunione di Dicembre portandosi a meno di 100Bp
Salvatore Bilotta
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