L’OBBLIGAZIONARIO CI AVVERTE DEI PERICOLI
IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 29.03.2023
L’OBBLIGAZIONARIO CI AVVERTE DEI PERICOLI
-CONTESTO
L’economia mondiale è sistema fluido , in continuo mutamento e per quanto si cerchi di imbrigliarla in schemi e strutture ricorrenti non sempre ci si riesce e ad ogni nuovo ciclo un nuovo elemento camba il risultato finale.
È abbastanza chiaro oramai che l’economia americana è alle strette, con la FED che ha portato i tassi al 5% e con le banche commerciali che da oggi dovranno essere ben accorte a dove posizionare liquidità, i consumatori come le aziende sono poste sotto pressione e le proiezioni di questo 2023 iniziano a confermare uno scenario di rallentamento economico. Al momento i dati PMI hanno dato fiducia , in America come nel resto del mondo, per una ripartenza delle economie dagli scenari pessimisti di fine 2022, tuttavia il comparto obbligazionario, preda oramai degli investitori, sembra non docnfermare ancora nessuno scenario di ripartenza.
La curva dei rendimenti premia ancora le scadenze brevi, ponendo le basi per uno quadro ancora recessivo, sebbene gli acquisti in tutto il comparto stiano palesemente aumentando. Acquisti dunque che sembrano dettati maggiormente dal credo di una FED meno aggressiva in questo 2023.
Sebbene Powell nella sua ultima riunione abbia smentito la possibilità di un taglio tassi in questo 2023, la stessa FED ha dettato nelle prospettive 2023 una chiara recessione tecnica, con le proiezioni del GDP in calo costatante da qui a fine anno. Dunque la domanda è ovvia: se l’economia rallenterà al punto da generare recessione tecnica, e quindi tutti i parametri macroeconomici caleranno, perché mantenere tassi ancora cosi alti? Maggior dubbio viene se si considera la fragilità del sistema bancario mostrata in queste ultime settimane.
Gli operatori non credono alla FED e puntano sull’idea di tassi più bassi in questo 2023, riversandosi nel comparto obbligazionario, pur non creando una nuova inversione della curva dei rendimenti.
Resta al palo il comparto azionario, che rispetta la letteratura macroeconomica sui cicli economici e attende il suo turno di ripartenza dopo l’obbligazionario. L’attesa ovviamente non è dettata solo da una questione tecnica, ma in buona parte dal fatto che gli indici ben rispecchiano il reale valore atteso delle aziende che li compongono guardando ora agli utili attesi per questo 2023, ma la chiave sara l’imminente stagione degli utili per il Q1 che potrà fare luce sullo stato di salute delle aziende americane.
Quadro meno pesante per l’Europa, dove una BCE meno aggressiva, che ha lasciato maggiore liquidità e che ha superato brillantemente la tanto temuta crisi energetica di questo inverno, guarda ora con fiducia al futuro, con l’ormai sopraggiunta primavera con ampie scorte di gas, e con una prospettiva di un dollaro debole in questo 2023 che favorisce dei buoni acquisti di materie prime a miglior prezzo. Insomma, il peggio sembra essere alle spalle per l’Europa che diventa cosi prediletta per gli operatori.
-FOREX
Il comparto valutario non manifesta grande interesse per gli operatori, che si limitano a vendere blandamente dollari Usa, ora alle quotazioni di 102.60 per dollar index, in pratica i medesimi pressi di apertura del 2023. Un nulla di fatto in pratica per questo primo trimestre dell’anno.
Si conclude oramai anche il mese di marzo 2023 e oltre ad un dollaro Usa asfittico, troviamo anche un dollaro australiano particolarmente pesante, che segna un 2.62% medio contro le principali majors. Performance davvero dura di audjpy che segna un +-4.10% grazie ad un brillante mese di marzo per la valuta nipponica. Tuttavia la salita dello yen giapponese potrebbe essere solo momentanea e non sembra dare fiducia su nuovi trend strutturali fino a cambi di rotta della BOJ.
Ottimo mese di marzo anche per la sterlina che segna un +1.35% medio, con un’ottima performance contro tutte le commodities currencies, +3.51% contro Australia, +2.22% contro Canada e +1.79% contro nzd, grazie ad una prospettiva di ulteriori rialzi tassi da parte della BOE determinata nella sua lotta all’inflazione, e con un’economia che sta ben reagendo ai duri colpi delle politiche monetarie.
-EQUITY
Il comparto azionario rimane moderatamente positivo, dando magiore fiducia al comparto tech, che potrebbe beneficiare di una prospettiva di tagli tassi in questo 2023.
Rimane tonico l’europeo con il DAx alle porte delle resistenze di 15280 pnt, livello oltre il quale non escludiamo un approdo a 15490 pnt.
Il comparto americano trova ancora il Nasdaq nel range compreso tra 12900 pnt e 12600 pnt, senza per ora dare imput di particolare rilevanza.
-COMMODITIES
In compressione anche il mondo dei metalli, con il gold fermo a 1965$ , prezzo medio di questo marzo 2023, mentre recupera il settore energy, con il wti che si porta sotto i 74$, in un buon trend rialzista dai minimi di 65$ che apre le porte ad allunghi fino 78$.
Attendiamo dunque i dati sull’inflazione europea di Venerdi prossimo , per scoprire la strada intrapresa dall’economia europea.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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