INFLAZIONE VISCHIOSA PER LA FED
IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 10.05.2023
INFLAZIONE VISCHIOSA PER LA FED
-CONTESTO
Entriamo nel vivo di questa settimana di contrattazioni con i primi veri market movers che si concentrano oggi sull’inflazione USA. Ancora tema chiave per i mercati che sperano di avere dati più chiari sull’andamento della congiuntura macroeconomica Usa , per intuire quale strada potrà intraprendere la FED alla prossima riunione e nel prossimo semestre 2023.
L’ultima rilevazione del Consumer Price Index ha visto un’importante rallentamento nella corsa dei prezzi, passando dal 6% al 5% e mettendo quindi in buona prospettiva la possibilità di un raggiungimento dei target dell’intorno del 2% entro breve, aprendo la strada ai tanto attesi tagli tassi.
Tuttavia un’analisi più approfondita dei dati inflattivi Usa mostra un quadro molto più complesso e disomogeneo. Partendo dal già citato IPC , il peso della componente energy è predominante per il forte rallentamento visto, incidendo per un -6.4%, il che mostra quanto la volatilità di queste componenti possa influire sulla percezione dello stato inflattivo.
Andiamo quindi a valutare altri parametri, presi a riferimento anche dalla FED, come il dato CORE in primis che si attesta ad un +5.6% in netto aumento rispetto al precedente 5.5% rendendo nullo quanto letto nell’IPC fino ad ora analizzato.
Il quadro peggiore viene dal personal consumer expenditure (PCE ) che si attesta su base trimestrale al 4.2% rispetto al +3.7% del trimestre precedente, mostrando come i consumi reali degli americani abbiano visto ancora rialzi importanti dei prezzi senza beneficiare ancora di nessun rallentamento , come invece espresso al più ampio IPC.
L’inflazione dunque rimane più vischiosa del previsto, e la FED timorosa che un taglio tassi potrebbe riportare rapidamente la corsa dei prezzi ad importanti accelerazioni, preferisce rimanere ferma su un costo del denaro che si attesta al 5.25% pronta nel caso sia ad ulteriori rialzi che ad eventuali tagli, lasciando cosi i mercati in balia dei dubbi più profondi.
-FOREX
Il comparto forex si allinea al mood di incertezza alternando giornate di risk off a giornate di risk on, ma lasciando di fatto i prezzi sempre compresi nei trading range creati da inizio anno.
Il dollaro Usa che ieri sembrava voler recuperare le prime aree di resistenza , con buoni recuperi percentuali, oggi riprova attacchi ai 101.80, , livello oltre il quale si aprirebbero scenari rialzisti fino anche 102.25, massimo di maggio e che tuttavia non darebbe certezze di ripartenze strutturali per il biglietto verde. Rimarrà discriminante ovviamente il dato di oggi pomeriggio.
Anche la moneta unica subisce la fase di recupero del biglietto verde , e si attesta sui primi livelli di supporto a 1.0940 , area chiave oltre la quale si potrebbero aprire ulteriori ribassi fino 1.0925 prima e 1.0850 poi. La struttura rimane ben impostata a rialzo nel medio periodo, tuttavia repiri più profondi non sono da escludere , respiri che riteniamo ancora essere buone occasioni di trading.
Migliore la tonicità della sterlina che aspetta l’intervento di domani della BOE , chiamata al rialzo tassi per combattere l’inflazione UK ancora oltre il 10%.
La sterlina si tiene sopra i supporti di 1.26 con il mondo retail ancora impostato al 75% short a caccia dei massimi di periodo. Restano supporti interessanti 1.2575e 1.2550, livelli ancora validi per un trend rialzista di medio periodo.
Forti le oceaniche, special modo il dollaro neozelandese che ora gode di un ottimo differenziale tassi contro diverse majors. Ricordiamo infatti che la RBNZ ha portato il costo del denaro al 5.25% e si è aperta ad ulteriori rialzi tassi, questo porta le quotazioni di nzdusd al test dei massimi di 0.6360 con buoni primi supporti a 0.6315 prima e 0.6275-50 poi. Il mondo retail si mantiene stretto ad un 84% di posizioni short lasciando aperte le possibilità di ulteriori allunghi rialzisti.
-EQUITY
Maggiore incertezza per il comparto azionario, con il nasdaq che si tiene saldamente sopra la mm21 periodi daily che porta i prezzi ancora a rialzo sopra i 13100 pnt, tuttavia i dati di oggi potrebbero generare importanti storni fino ai 13000 pnt prima e 12800 poi, area ultima di supporto.
Anche l’SP500 non sembra voler prendere direzionalità con i prezzi compresi tra 4100 pnt e 4150 resistenza delle ultime quattro sedute. Restano livelli chiave di supporto i minimi di 4050 pnt e resistenze a 4200 pnt, solo oltre detti livelli si potrà parlare di nuova direzionalità.
-COMMODITIES
Il gold rimane sopra i 2020$ con supporti di breve a 2023 e 2021$, ma i veri allunghi rialzisti avverranno solo oltre i 2040$, incerto anche il comparto energy con il wti che si attesta ai 72.85 con resistenze a 73.90 e supporti a 71$. La fase di incertezza è ora come poche volte espressa dalle compressioni dei prezzi del mercato commodities.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
DISCLAIMER: Gli investimenti con scambio a margine comportano notevoli rischi economici e chiunque li svolga lo fa sotto la propria ed esclusiva responsabilità, pertanto l’autore della presente sessione didattica non si assume nessuna responsabilità circa eventuali danni diretti o indiretti relativamente a decisioni di investimento prese dal lettore.