ARRIVANO I NFP
Si sono finalmente espresse tutte le banche centrali delle prime economie, e attraverso aspettative e delusioni, possiamo finalmente avere un quadro completo delle politiche monetarie che ci accompagneranno al prossimo 2022.
Ricapitolando, le uniche banche ad improntare una politica economic0 monetaria, più aggressiva sono state la RBNZ, con un rialzo tassi allo 0.50% , la BOC con la chiusura totale del QE e prossimi al rialzo tassi, ed infine la FED, che ha mantenuto le promesse di un inizio di tapering già da questo Novembre.
Le restanti banche centrali, BCE, BOE, RBA e BOJ continuano le loro politiche accomodanti con tassi fermi e QE aperti, pronti nelle dichiarazioni ad intervenire in modo aggressivo là dove l’inflazione dovesse sfuggire di mano, e non rientrare nei livelli attesi per il prossimo 2022.
Delude più di tutte la Bank Of England, che di fatto è stata l’unica a generare una price action degna di tale nome, se pur facendo crollare la sterlina.
Tutte le banche centrali, sembrano guardare al mercato del lavoro, che non riparte come si sperava, rimanendo fragile e per tal motivo ancora bisognoso di aiuti statali.
Veniamo dunque al market mover di oggi, cioè i NFP americani, che diventano a questo punto uno dei dati sensibili da monitorare, per capire le eventuali future decisioni della FED.
Gli ADP pubblicati mercoledi, hanno mostrato la creazione di oltre 500K nuovi posti di lavoro, con il comparto dei servizi , in special modo l’Hospitality, in grande ripresa, questo non vuol dire ovviamente buoni dati anche oggi per i NFP, dove la nostra attenzione dovrà spostarsi non solo ai nuovi posti di lavoro, ma anche al tasso di disoccupazione, ancora lontano dai livelli pre pandemici, e come sempre un occhio ai salari medi, che possono essere indice di ulteriore inflazione.
In questo contesto macro, i retail si fanno trovare cosi posizionati sul mercato:
incrementano il sentiment long sull’euro, con un 67% di retail long, rispetto al 60% visto ieri mattina, in conseguenza del tentativo di affondo anche di eurusd sotto le soglie di supporto poste in area 1.1525, che al momento però sembra tenere.
Nel pomeriggio di ieri il dollaro ha preso forza, generando un buon movimento rialzista contro tutte le majors e offrendo la possibilità ai retail di incrementare la loro posizione short che si porta al 68% rispetto al più equilibrato 58% visto ieri.
Comprano a mani basse la sterlina, che come sopra descritto ieri ha segnato performance anche oltre il -1%, spingendo di fatto il 77% dei retail a posizionarsi contrarian, come la letteratura retail insegna…. Posizioni ovviamente da monitorare anche sui cross.
Forza dello yen nelle ultime sedute, che prende fiato dopo mesi di caduta libera, offrendo fimnalmente la possibilità ai retail in posizione long da diverso tempo di chiudere parte delle posizioni e ridimensionare il sentiment generale che passa ad un 76% rispetto all’86% di ieri.
Debolezza anche per le oceaniche, con australia che perdendo qualche punto percentuale offre ai retail la possibilità di ridurre il posizionamento short , e di invertire la rotta, passando ad un 56% long, di indubbio interesse.
Respiro anche per le posizioni canada e nuova zelanda, che restano però di fatto con un sentiment short rispettivamente al 77% e al 73%.
Vedremo oggi con i NFP come si comporterà il mercato fino alla chiusura di questa settimana.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
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