VOLA L’EURO CON UN DOLLARO AL CAPOLINEA
Cambia finalmente il paradigma che ha guidato i mercati per tutto il 2022, ovvero un super dollaro da comprare su tutti i ribassi, senza lasciare spazio a dubbi o domande.
Finalmente dopo i dati sulla disoccupazione Usa, e la speranza che le elezioni di middle term possano dare forza ad un rally rialzista statisticamente molto valido , i mercati iniziano a prezzare prese di profitto importanti sul dollaro Usa, che ripiega dai massimi , con l’appoggio di un importante riduzione nell’open interest degli operatori , per dare spazio finalmente alla moneta unica che risorge cosi dalle sue ceneri.
La forza della moneta unica, non solo dettata dalla debolezza del dollaro, ma anche dal risk on che sta attraversando i mercati mondiali, che a questo punto trovano più conveniente comprare asset europei grazie ad un vantaggioso tasso di cambio, pertanto comprare azioni e comprarle europee, per godere di uno sconto del 15-20% sul tasso di cambio eurusd.
Per meglio chiarire questo concetto anche ai non addetti ai lavori, facciamo l’esempio di un’azione americana x che vale 100$ e un’azione europea y che vale 100 euro.
Se un americano dovesse comprare l’azione x, la pagherebbe 100 dollari es top, ma se volesse comprare l’azione europea, dovrebbe convertire prima i suoi dollari in euro, cosi che i suoi 100 dollari, al tasso di cambio sotto la parità di 0.99 varrebbero 101 euro, quindi potrebbe acquistare l’azione y ed ottenere anche un disavanzo, senza contare che se le due azioni dovessero rimanere stabili al loro valore di 100, con un euro in potenziale rivalutazione, al momento di liquidare il titolo, il nostro bravo investitore dovrebbe riconvertire i suoi euro in dollari, godendo di un potenziale profitto dovuto al riequilibrio del tasso di cambio.
Siamo dunque in una fase dove il vantaggio di comprare europeo è davvero goloso per gli investitori, che iniziano a fare il pieno di euro, spingendo il tasso di cambio eurusd alla parità , chiudendo ieri aui livelli di 1.00 che ora è primo livello di supporto chiave, potenziale trampolino di lancio per superare il non facile livello del poc a 1.007, oltre il quale potremmo assistere a riequilibri nei volumi andando a colpire le aree di 1.0120-1.0130 prima, per poi dirigersi in fine verso 1.02 figura.
La medesima price action si evidenzia contro la sterlina, che sebbene abbia maggiori difficoltà nella congiuntura macroeconomica gode ora di un dollaro debole, tale da portare le quotazioni a 1.15, con massimi a a1.1550, ma attenzione che in caso di una nuova fiammata di forza di dollaro, la sterlina potrebbe essere la prima valuta a risentirne, proprio per la sua strutturale debolezza in una fase di profonda incertezze, pertanto i supporti attuali di 1.1450 potrebbero essere violati e portare le quotazioni a 1.1380 prima e 1.13 figura poi.
Non sarà un percorso facile e la supremazia del dollaro non sarà così semplice da superare, special modo se i dati sull’inflazione attesi per giovedì dovessero mostrare ancora la necessità di una FED molto aggressiva.
Tuttavia, dobbiamo constatare che la forza del biglietto verde che ha caratterizzato questo 2022 sembra essersi esaurita per dare maggiore spazio alla speranza di storni e ponendo fine alla voglia di rifugio nei dollari.
Dobbiamo però tener presente che in caso di un dollaro davvero debole, gli storni potrebbero essere più pesanti e la sterlina, tanto penalizzata in questo 2022 potrebbe assistere ad allunghi ben oltre 1.1550 fino 1.1660
Si resta dunque ora in attesa dei dati sull'IPC di giovedi, per scoprire quale sarà il futuro del dollaro USA e come questo si rifletterà sull'euro e sulla sterlina
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA