LA PRODUZIONE INDUSTRIALE TEDESCA MIGLIORA E CON ESSA IL DAX.
Quello della produzione industriale tedesca è uno degli indici più seguiti da operatori e analisti economici e finanziari. Viene elaborato ogni mese dall’Ufficio Federale di Statistica tedesco, divulgato durante la seconda settimana, e i dati si riferiscono agli aggregati di due mesi prima di quello di pubblicazione. Il dato divulgato a novembre, ad esempio, si riferisce al valore della produzione industriale di settembre.
L’indagine su cui si basa il calcolo dell’indice copre le imprese che hanno più di 20 occupati e la cui attività prevalente sia appunto quella industriale.
Oggi la produzione industriale tedesca è aumentata dello 0,6% mese su mese nello scorso settembre, dopo un calo dell'1,2% rivisto al rialzo in agosto e battendo le previsioni del mercato che prevedevano un aumento dello 0,2% (v. chart 1).
La produzione è aumentata per i beni di consumo (1,4%) e i beni strumentali (1,1%), ma è diminuita per i beni intermedi (-0,1%). Nel frattempo, la produzione di energia è aumentata dell'1,7%, mentre le costruzioni sono scese dello 0,3%. A differenza dell'industria in generale, la produzione dei settori industriali ad alta intensità energetica è diminuita dello 0,9%. Rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, la produzione industriale è aumentata del 2,6%. Nonostante l'aumento di settembre, la produzione risente ancora dell'estrema carenza di prodotti intermedi. Le imprese hanno ancora difficoltà a completare i loro ordini, poiché le catene di approvvigionamento sono interrotte a causa della guerra in Ucraina e persistono le distorsioni causate dalla crisi di Covid-19.
Le aspettative degli analisti sarebbero orientate per un dato che dovrebbe attestarsi allo 0,40% entro la fine di questo trimestre. A lungo termine, la produzione industriale tedesca dovrebbe attestarsi intorno allo 0,30% nel 2023 e allo 0,40% nel 2024. Dunque il dato rimarrebbe piuttosto fermo per i prossimi due anni (v. chart 2).
I prezzi al consumo sono aumentati a ottobre dello 0,9% mese su mese, dopo un aumento dell'1,9% a settembre e battendo le aspettative del mercato dello 0,6%, secondo una stima preliminare. La pressione inflazionistica è stata sostenuta dalla debolezza dell'euro, dall'aggravarsi della crisi energetica e dalle continue interruzioni della catena di approvvigionamento (v. chart 3).
L'indice della borsa tedesca sta intanto continuare a respirare. Nello scorso report del 2 novembre, a tal proposito, scrivevamo:
“I rialzisti torneranno probabilmente ad operare se il Dax troverà la forza di riportarsi sopra i 13380 con target 13490 e poi 13650, o giùdi lì, dove sta per incrociare la ma200 daily”.
Sebbene le finalità del presente report non siano quelle operative, prendiamo atto che l'intuizione didattica avrebbe fin qui regalato circa 200 punti di Dax: dai 13380 agli attuali 13582 è stato un attimo (v. chart 4).
Adesso ci godremo l'ingaggio del prezzo con la ma200 daily (area 13650) mentre sul grafico settimanale abbiamo indicato già i successivi target (del tutto teorici) non senza ricordare che:
A) il prezzo è attualmente fuoriuscito verso l'alto dal canalone ribassista in essere dallo scorso settembre;
B) le resistenze più ostiche sono quelle che si intravedono a 13830 (tetto del Supertrend lento) e poi a 14000 (ma50). Sono molto contigue e dunque molto coriacee.
Se il prezzo dovesse tornare sotto i 13000 lo scenario muterebbe ancora una volta (v. chart 5).
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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