REGNO UNITO: CONTINUA LA FASE CONTRAZIONE DEI DATI. TIMIDE PROSPETTIVE DI MIGLIORAMENTO.
Il PMI composito del Regno Unito è sceso a ottobre a 48,2 rispetto ai 49,1 di settembre, ma al di sopra delle stime preliminari di 47,2. L'ultima lettura ha segnalato il più rapido tasso di declino dal gennaio 2021 (v. grafico 1).
Anche la produzione manifatturiera registrata del mese di agosto (ultimo dato disponibile) è scesa a un ritmo molto più rapido rispetto all'attività del settore dei servizi. In particolare, si è contratta dell'1,8% rispetto al mese precedente, dopo un calo dell'1,1% rivisto al rialzo a luglio e peggio delle previsioni del mercato di un calo dello 0,2%. Si tratta del terzo mese consecutivo di calo dell'attività industriale, a causa della diminuzione dell'attività estrattiva (-8,2% rispetto al 2,0% di luglio), dell'elettricità, del gas, del vapore e del condizionamento dell'aria (-0,6% rispetto al -2,1%) e dell'attività manifatturiera (-1,6% rispetto al -1,1%), in particolare dei prodotti farmaceutici (-6,0%), dei mezzi di trasporto (-3,0%) e dei metalli di base e prodotti in metallo (-2,8%). In ogni caso la produzione industriale è rimasta dello 0,9% al di sotto del livello di febbraio 2020, ultimo mese di condizioni commerciali "normali" prima della pandemia di coronavirus (v. grafico 1 bis).
Secondo i modelli macro e le aspettative degli analisti, la produzione industriale del Regno Unito dovrebbe attestarsi a -0,70% entro la fine di questo trimestre e risalire allo 0,50% nel 2023 e allo 0,40% nel 2024 (v. grafico 1 ter).
Tuttavia, le preoccupazioni per l'inflazione, l'incertezza associata e l'impatto negativo sulle capacità di acquisto dei clienti hanno fatto sì che la fiducia delle imprese sia calata drasticamente rispetto a settembre. Non è un caso che l'economia britannica abbia subito una contrazione dello 0,3% nei tre mesi fino ad agosto 2022, peggiore delle previsioni del mercato che prevedevano un calo dello 0,2%. Si tratta del primo calo del PIL dal 2021, in quanto il settore manifatturiero è sceso del 2,2% e quello estrattivo del 2,7% (v. grafico 1 quater).
Tuttavia, secondo i modelli macro globali, il Leading Economic Index del Regno Unito potrebbe risalire allo 0,50% entro la fine di questo trimestre. A lungo termine, la media trimestrale del PIL del Regno Unito dovrebbe attestarsi intorno allo 0,30% nel 2023 e allo 0,40% nel 2024 (v. grafico 1 quinquies).
Tornando al PMI composito del Regno Unito - oggetto del presente report - anche in questo caso le aspettative degli analisti propendono per una ripresa a 50,50 punti entro la fine di questo trimestre e poi una ulteriore risalita i intorno ai 53,40 punti nel 2023 e ai 53,80 punti nel 2024 (v. grafico 2).
L'indice della borsa nazionale si sta producendo in una performance visibilmente migliore della gran parte delle altre piazze mondiali.
Il calo assoluto dai top del 2022 è misurabile nel -12,50%. Quindici giorni fa evidenziavamo la prospettiva di un upgrade – che all'epoca sembrava solo possibile ma non probabile – da 7095 a 7300-7350 area di transito della ma200 (v. grafico 4).
L'apprezzamento di scarsi 5 punti percentuali si è verificato. Adesso si tratta di misurare la reazione del Ftse 100 a contatto con la media principale; se riuscisse a spingersi oltre si intravederebbero nuovi target: 7390, 7530, 7610 e poi, forse, il lato superiore del rettangolo bianco (7700).
Una esitazione farebbe probabilmente arretrare il prezzo nuovamente tra i 7200 e i 7000 (v. grafico 3).
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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