L’INFLAZIONE USA CALA RAPIDAMENTE
L’inflazione rientra rapidamente, il dato tanto atteso in questa settimana ha finalmente svelto un’inflazione al consumo in rapido declino, dando cosi fiducia agli operatori e portando sui mercati un vento forte di risk on.
Spazzate via le nubi di incertezza per i mercati americani, la paura di un’inflazione ancora molto robusta sembra sparire di fronte al dato attuale che vede l’IPC in calo al 6.5% dal precedente 7.1%, trainato al ribasso dai prezzi dell’energia e special modo dalla benzina e dai combustibili.
Rapida è stata la salita dei prezzi nel 2021-2022, ma sembra altrettanto rapido il rientro , che sta portando velocemente i valori verso un tanto atteso 5%, ponendo speranze e scommesse per una FED molto meno aggressiva da qui in avanti.
Le scommesse sui prossimi rialzi tassi, vedono una quasi certezza di soli 25BP di rialzo da parte della FED che corre ora il rischi odi trovarsi fin troppo aggressiva nei confronti di un’economia e di un’inflazione in rapido declino.
Non solo l’energia rientra a livelli più consoni, anche il dato CORE quindi epurato dalla componenete food ed energy sembra ora tornare a più miti valori, dando poche possibilità di dubbi sull’esigenza ora superata di mantere poliche oltremodo aggressive.
La risposta dei mercati è stata immediata, il risk on si è fatto largo con spinte rialziste dell’equity, borse sui massimi di periodo per l’azionario americano, mentre il comparto Europa che già viveva una fase di forza, sembra ora inarrestabile!
A farne le spese ora il dollaro usa, che perde terreno contro tutto, lascia il suo stato di re indiscusso, guardando ora all’orizzonte la possibilità di tagli tassi, che porterebbero il dollaro a non essere più cosi favorito nei curry trades, contro altre valute concorrenti.
L’eurusd supera i massimi di questo 2023, rompendo 1.0775 e portandosi in proiezione verso 1.10-1.1125 senza timori ne respiri. L’assetto delle medie mobili non lascia spazio a dubbi e la ripartenza rialzista dopo la breve fase di indecisione proietta la moneta unica ad un brillante recupero.
Mentre usdjpy, manifesta tutta la pressione presente sul dollaro, con affondi sotto i minimi e prossimi approdi a 128.085 e 126.25 che sembrano oramai inevitabili, special modo se si guarda ad uno yen in grande ripresa nel prossimo 2023.
Insomma i dati di oggi ci proiettano all’appuntamento con la FED con uno spirito risk on, pronti a vendere dollari e a guardare con fiducia a questo 2023. Tutto resta nella mani di Powell atteso da qui a due settimane alle decisioni sui tassi.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA