Le entrate dei minatori di Bitcoin sono crollate nel 2022
Bitcoin (BTC) ha chiuso lo scorso anno con una perdita di oltre il 60%. Anche l'industria mineraria ha sofferto del forte calo dei prezzi di BTC con ricavi in calo del 37,5% nel 2022, pari a 9,55 miliardi di dollari.
Secondo i dati pubblicati, i ricavi del mining si sono attestati a 15,3 miliardi di dollari nel 2022.
Il collasso dell'ecosistema TerraUSD a maggio e poi dell'exchange di criptovalute FTX a novembre hanno influito negativamente sull'intero settore.
Inoltre l'aumento dei tassi di interesse in tutto il mondo ha aumentato la pressione sugli asset rischiosi, comprese le azioni. Anche le criptovalute, fortemente correlate con il mercato azionario, hanno iniziato a perdere, influenzando negativamente la condizione delle società di mining di asset digitali.
L'indice delle entrate giornaliere dei minatori ha raggiunto il livello record di $63 milioni nel novembre 2021. Tuttavia alla fine del 2022 era a soli $16 milioni, registrando un deprezzamento molto importante.
Secondo Doug Brooks, Senior Advisor di XinFin Foundation, ci sono tre fattori principali per il forte calo dei ricavi: forte aumento dei prezzi dell'energia, minor valore delle valute Proof of Work come Bitcoin e aumento della concorrenza.
I debiti dei minatori di BTC crescono
Con il calo dei ricavi e della redditività, i minatori di bitcoin hanno trovato sempre più difficile rimborsare le proprie passività. Secondo i dati di Luxor, il rapporto debito/capitale è triplicato per molte società minerarie popolari e quotate in borsa.
Per Core Scientific, una delle aziende di miner di BTC quotata a Wall Street, il rapporto ha raggiunto 26,7. Anche Argo Blockchain (NASDAQ:ARBK) ha aumentato il proprio debito, con il rapporto debito/capitale proprio salito a 8,7.
Core Scientific aveva un debito di $1,3 miliardi al 30 settembre 2022, che alla fine ha portato a una dichiarazione di fallimento. Il debito totale tra le dieci aziende di miner analizzati da Luxor ha raggiunto quasi 3,5 miliardi di dollari.
E’ possibile che il 2023 porterà ulteriori debiti e fallimenti nel settore minerario, in particolare se i prezzi di BTC e di altre valute basate su PoW scenderanno ulteriormente.
Sebbene le più grandi società minerarie quotate in borsa non abbiano ancora pubblicato i loro rapporti per il quarto trimestre e l'intero 2022, gli aggiornamenti commerciali più recenti e i rapporti del terzo trimestre hanno mostrato un significativo deterioramento della salute del settore.
Canaan Inc. (NASDAQ:CAN), un produttore di hardware per il mining di criptovalute, ha riportato un calo significativo delle entrate e dell'utile netto a novembre. Durante il periodo di tre mesi terminato il 30 settembre 2022, il fornitore di soluzioni informatiche ha realizzato un fatturato di 137,5 milioni di dollari, il 26% in meno rispetto al 2021. L'utile netto è sceso del 90%.
Argo Blockchain si è trovata sull'orlo del fallimento ma è stata salvata da un accordo strategico con Galaxy Digital Holdings, Ltd, una società finanziaria focalizzata sulle risorse digitali.
La difficoltà della rete Bitcoin continua a crescere
Nonostante il calo della redditività e il prezzo di BTC, la difficoltà di mining della rete Bitcoin ha continuato a salire per tutto il 2022 e la concorrenza del settore è in costante aumento.
All'inizio del 2022 ci sono voluti 24 trilioni di hash (TH) per generare un nuovo Bitcoin, mentre 12 mesi dopo l'indicatore ha raggiunto un nuovo massimo storico di 37 trilioni di hash. Da allora la difficoltà di estrazione è leggermente diminuita a 35 TH, ma rimane nella fascia dei massimi record.