CALANO LE VENDITE NEL REGNO UNITO
Sequenza pesantissima di dati per l’economia del Regno Unito, che oggi trova le rilevazioni per la domanda aggregata ancora in forte calo.
Ricordiamo che l’inflazione rimane su livelli non lontani dai massimi di periodo, con la necessità quindi da parte della BOE di continuare a mantenere toni aggressivi nella sua politica monetaria per cercare di arginare la corsa dei prezzi, che rimane oltre il 10%, ma stamattina un dato che per quanto negativo, può dar speranza alla banca centrale e porre basi per ottenere i primi effetti dall’economia reale.
Per chiarezza, ricordiamo che una banca centrale agisce sui tasi di interesse, per invogliare le banche commerciali a mantenere liquidità presso di essa, e a non erogare prestiti a famiglie e d imprese rendendole meno competitive come investimento, cioè per una banca commerciale diventa più vantaggioso mantenere liquidità presso la banca centrale ed incassare con certezza assoluta un +3.0% ad esempio, piuttosto che prestare denaro ad imprese e famiglie con un maggior rischio di insolvenza.
Per compensare il maggior rischio i prestiti erogati, e quindi la liquidità immessa nel sistema, dovranno avere un più alto tasso di interesse, rendendo quindi l’accesso al credito più difficile e oneroso.
Le famiglie e le imprese che vedono lievitare i costi di finanziamento dovranno cosi regolare i consumi, sempre a parità di reddito, andando cosi a rallentare il processo di consumi in atto, raffreddando la domanda.
Uno dei primi indicatori della domanda aggregata sono le vendite al dettaglio, che fotografano lo stato dei consumi dei cittadini, andando ad analizzare diversi beni e servizi in base alle abitudini ed agli usi della popolazione.
Questo dato pubblicato stamattina per il Regno Unito, mostra un buon rallentamento delle vendite al dettaglio, che su base annuale passano al -5.8% mantenendo una pesante scia negativa partita dall’agosto 2022, e ancora peggiore il dato se si epura dal comparto auto e carburanti.
Il rallentamento economico in UK è oramai un dato di fatto, ma per ottenere un rientro dei prezzi, la strada è fatta di sacrifici e di difficili scelte, che potranno solo nel tempo pagare con una ripartenza.
Al momento la sterlina ha condotto una buona settimana, performando un +1.11% contro il dollaro usa, che rimane sfavorito, portando le quotazioni al test della parte alta della high volume area annuale, a 1.2475, livello non facile da superare, ma oltre il quale si potrebbe giungere ad approdi verso 1.2575, mentre il POC funge da primo supporto a 1.2150.
Attendiamo dunque la BOE chiamata alle decisioni di politica monetaria il 2 febbraio
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA