RBA ALZA ANCORA I TASSI
Poche novità sul fronte delle principali price action di mercato, in un lunedì caratterizzato dalla festività Usa dell’indipendenza che ha ovviamente ridotto l’operatività nelle sale operative durante la sessione pomeridiana. Anche la sessione precedente, quella europea aveva visto i prezzi muoversi in poche decine di pips senza interessi e spunti rilevanti. Sul fronte dati ieri poche le notizie di rilievo ugualmente, cosicchè la seduta è andata via senza particolari movimenti anche sugli altri fronti. Il petrolio è l’unico ad aver recuperato dai 103 dollari al barile sul Wti cash, il livello di 108 109 sull’onda delle preoccupazioni che nonostante il calo generalizzato della domanda, il calo dell’offerta potrebbe spingere i prezzi ancora al rialzo. Ciò è valso anche per il gas naturale che è nuovamente aumentato verso l’area di 165 euro, che non si vedeva da inizio marzo scorso. La ragione è legata ad uno sciopero dei lavoratori del settore energetico norvegese, che chiedono aumenti dei salari, con conseguenze sulla produzione che potrebbe ridursi del 13%. La Russia dal canto suo, ha ridotto i flussi di gas attraverso il gasdotto Nord Stream del 60% e secondo le previsioni dovrebbe addirittura sospenderlo per lavori di manutenzione la settimana prossima. Insomma tutto volge nella direzione di prezzi ancora alti e nessun accenno a inversioni di tendenza. Stamani intanto segnaliamo il rialzo dei tassi della Rba che ha portato i tassi di riferimento all’1.35% nella riunione appena conclusa. Terzo mese consecutivo di rialzo del costo del denaro per la banca centrale australiana. Il consiglio ha ribadito che non occorre più espansione monetaria a causa del recupero della congiuntura e dell’inflazione. L’occupazione resta al livello più alto da 50 anni a questa parte. Il tono è rimasto hawkish anche per il futuro con possibili altri rialzi che dipenderanno dai prezzi ma non solo. Le prospettive globali restano incerte, sia per la guerra, sia per i prezzi delle materie prime. AudUsd dopo essere salito tutto il giorno ieri, in prospettiva di questo rialzo, ha corretto una trentina di pips per prese di beneficio, ma resta sopra i supporti chiavi, almeno per ora. Risalito anche AudNzd tornato sopra 1.1000, pur rimanendo in una condizione tecnica di sell on rallies. Tra le altre valute, segnaliamo il ritorno di UsdJpy sopra 136.00 dopo qualche correzione in area 134.80. Per ora il delta tasso non aiuta i venditori di dollari e tra qualche settimana la Fed alzerà nuovamente il costo del denaro andando ad acuire ulteriormente la forbice tra tassi Usa e Giappone. Questo è il vero mantra attuale, non dimentichiamolo ed alimenta tutti movimenti, almeno fino a quando non sarà chiaro l’arrivo della recessione. In quel momento, molto probabilmente, dovremo tornare in modalità risk off con le valute rifugio tradizionali (Jpy, Chf, ma anche Euro considerati i tassi attuali) che potrebbero fare dei balzi in avanti. Buona giornata e buon trading.
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