IPOTESI EURO
Settimana ricca di novità, sia per i dati macroeconomici che sono stati protagonisti di questi giorni, sia per la price action che ne è scaturita, a partire dai dati sull’inflazione statunitense che vede il massimo dai tempi della presidenza Reagan con un +7% A/A , mentre seppur in aumento, rallenta la sua corsa su base mensile, dando speranze per le prossime rilevazioni, generando forti vendite di dollari americani, che hanno permesso alle altre majors, da tempo schiacciate da un super dollaro, di recuperare fiato.
Anche questa settimana non possiamo esimerci dall’analisi del posizionamento dei big players sui futures valutari, per tentare di individuare i nuovi sentiment che si stanno sviluppando e cercare di trarne spunti di riflessione per la nostra operatività.
La novità per questa rilevazione, è non solo il respiro dei dollari americani, che vedevano incrementi di posizioni nette lunghe già dal 2021, senza contare le ultime 4 settimane di continui incrementi, ma la nascita di ipotesi long sia per l’euro che per la sterlina, sulle quali i large speculators hanno riposto l’attenzione nell’ultima settimana, ma procediamo con ordine.
Questa settimana il maggiore interesse sembra essersi sviluppato sul British Pound, dove le mani forti hanno ridotto ancora sensibilmente la loro posizione netta corta di ben 10 000 contratti, portandosi a soli 29166 contratti netti short, mettendo a segno la 4° settimana consecutiva di forti acquisti.
Non possiamo dunque non approfondire il quadro sulla sterlina, andando a prendere in esame il futures con scadenza marzo 2022, e notare come la spinte data dagli acquisti dei big players trova corrispondenza in quattro settimane di rialzi consecutivi, che potrebbero sfociare in un prossimo posizionamento netto lungo e un approdo alle aree di resistenza di 1.38, che non sono a questo punto da escludere.
Nel piu breve termine, osservando l’open interest presente anche sulle opzioni con scadenza febbraio 22, sono parsi chiari i posizionamenti di call a 1.36 e 1.3550, che potrebbero essere interessanti aree di ripartenze, indubbiamente da monitorare.
Grande novità per questa settimana è il posizionamento netto lungo sull’Euro, che vede le mani forti con 6005 contratti long , dopo una sequenza di ben 5 settimane di continui acquisti, che hanno portato alla nascita di questo nuovo sentiment lungo, seppur ancora agli albori, da non sottovalutare.
Le aspettative per dei possibili interventi da parte della BCE , contro la crescente inflazione, si fanno sempre più pressanti, e gli operatori, si tengono pronti a possibili nuovi scenari dettati dalla banca centrale, che ricordiamo essere in calendario per il sempre più vicino 3 febbraio.
Anche in questo caso ci sembra necessario dare uno sguardo al futures con scadenza marzo 22, per notare ancora una volta come la forte spinta rialzista delle mani forti abbiano generato settimane di rialzi, fino ad approdare alla soglia di 1.15, area di forte interesse anche per le scadenze di opzioni di febbraio 22 che vede a 1.15 un elevato open interest di call, mentre i maggiori volumi di put si trovano nelle aree di 1.13.
A farne le spese è il dollaro americano, che vede una riduzione di posizioni nette lunghe di 1193 contratti, lasciando per ora ancora alto l’interesse long da parte delle mani forti per il biglietto verde, ma creando il sospetto che nella mante di molti operatori cominci a nascere qualche dubbio sul futuro più prossimo del dollaro e sulla capacità della FED di controllare l’inflazione senza creare strozzature all’economia, pertanto potrebbe essere meglio mantenere maggiore equilibrio nei portafogli in attesa che le banche centrali si pronuncino in questo nuovo 2022.
Buona serata e buon trading
Salvatore Bilotta
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