WTI
Le preoccupazioni sull'impatto della variante del coronavirus Omicron sulla domanda globale di carburante si sono attenuate, mentre i colloqui sul nucleare iraniano si sono arenati, ritardando il ritorno del greggio iraniano sul mercato. Lunedì la Germania ha esortato Teheran a presentare proposte realistiche nei colloqui sul suo programma nucleare.
Un altro segno di fiducia nella ripresa della domanda di petrolio è giunto domenica quando il principale esportatore mondiale, l'Arabia Saudita, ha aumentato i prezzi mensili del greggio per i clienti asiatici.
Anche le importazioni di greggio presso il principale importatore mondiale, la Cina, sono rimbalzate a novembre.
Il WTI è in rialzo del 2.6% a 72.25 usd. Le quotazioni si sono stabilizzate sopra la media giornaliera e l’RSI è di nuovo positivo a livello intraday.
La statistica dà al 60% le probabilità di una chiusura in verde questa settimana. Per il mese di dicembre, il dato bullish al 53.85% non fornisce un’indicazione interessante.
Graficamente, il mercato sta testando la resistenza mensile, compresa fra 70.59 e 72.40 usd. Chiusure al di sopra potrebbero confermare l’outlook bullish e suggerire una ripresa del trend verso area 80 usd, livello 4 della zona long mensile del Target Geometry.
Se l’area dovesse invece essere confermata come resistenza, non è da escludere un re-test dei recenti minimi.
DISCLAIMER: Gli investimenti con scambio a margine comportano notevoli rischi economici e chiunque li svolga lo fa sotto la propria ed esclusiva responsabilità, pertanto l’autore della presente sessione didattica non si assume nessuna responsabilità circa eventuali danni diretti o indiretti relativamente a decisioni di investimento prese dal lettore.
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