CEDONO I RENTIMENTI OBLIGAZIONARI E IL GOLD TORNA PROTAGONISTA!
Venerdì, dopo la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro americani, usciti migliori delle attese con 531K nuovi ruoli paga, e una revisione a rialzo anche della rilevazione del mese di settembre passati a 312K rispetto ai 194K pubblicati inizialmente, il dollaro americano aveva iniziato un ottimo movimento di rialzo, portandosi sui massimi di 13 mesi, per poi cedere terreno e chiudere in territorio negativo.
A dare il via ai movimenti visti venerdì, durante la sessione americana, il crollo dei rendimenti obbligazionari.
Il T-Note americano ha ceduto il 0.12% portandosi a 1.455% sotto la soglia del 1.5%, seguito dal Canadese con un corposo -0.28%. il collasso è stato globale, tutto il comparto Obbligazionario mondiale ha chiuso la giornata di venerdì in territorio negativo, dall’Europa all’Asia.
Nel frattempo, le borse mondiali, sulla scia di un’euforia che potremmo definire fuori controllo, registrava nuovi massimi storici, portando così le chiusure di venerdì tutte in territorio positivo , senza lasciare spazio a ripensamenti.
Il quadro dunque è completo, le banche centrali, non mettono freni concreti all’inflazione, sembrano lasciare ancora aperti i rubinetti della liquidità, e , come nel caso della FED, il drenaggio in atto con i tapering, sembrano non aver minimante spaventato gli operatori, che continuano a riversare liquidità nel comparto equity, ma in tutto questo , l’Inflazione sale, i rendimenti obbligazionari non sono più in grado di difendere i portafogli di investimento, né dall’Inflazione, né tanto meno dei rischi sempre maggiori di investimenti in azionario, ed è qui che entrano nuovamente in scena i metalli preziosi, con il Gold in testa.
Venerdì il gold segna un rally che non mostrava da giorni, portando a casa una performance del +1.47%, seguito dall’argento con un +1.42% e un petrolio che torna sopra gli 80$ barile.
Il gold torna dunque a brillare, attirando l’interesse degli operatori, che corrono all’acquisto anche di opzioni. Il dicembre 2021 (che scade il 23 novembre) vede un picco di volumi con 291 799 contratti …. Non possiamo non andare più nel dettaglio, e vedere dove sono posizionati gli Open Interest delle opzioni gold in prossima scadenza.
La Dicembre 2021 (GCZ21) al 5. Novembre vede un interessante accumulo di CALL a 1850, che sembra oramai davvero impossibile non raggiungere
Se allarghiamo lo sguardo, e ci spostiamo su scadenze più lontane, come gennaio 2022 (che scade di fatto il 28 dicembre 2021) vediamo che la massima concentrazioni di Opzioni Call si trova a 1900
Senza spingerci oltre al momento nell’analisi di scadenze più lontane vi lasciamo come spunto di riflessione la mappa del posizionamento delle prossime 3 scadenze di opzioni gold, dove l’interesse call per il prezzo di1850 sembra evidente in tutte le scadenze.
Vedremo se la salita dell’azionario, e di un’inflazione che viaggia a buoni ritmi, seguiti dagli aumenti salariali americani, possano indurre gli operatori aa trovare nuovamente rifugio nel GOLD spingendolo verso nuovi massimi.
Buon Week End e buon Trading
Salvatore Bilotta Trader
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