ZEW ED INFLAZIONE TEDESCA
Riparte il calendario macroeconomico dopo la pausa di ieri per i mercati USA e il Martin Luther King’s day, oggi focus per l’economia europea in special modo per quella tedesca che trova in calendario la pubblicazione dello ZEW e dell’inflazione.
L’inflazione tedesca ,come oramai in gran parte del mondo occidentale, sembra essere pronta a ripiegare dai picchi massimi visti nel 2022, e sebbene a ritmi forse più lenti dell’America, i prezzi al consumo oggi hanno mostrato un interessante rallentamento, salendo del 8.6% dal precedente 10% ben lontano dai picchi del 10.4% di ottobre 2022.
Sembra dunque possibile che il rientro dei costi dell’energia legati a migliori scorte e ad un’inverno meno aggressivo stiano creando le basi di una forte fiducia nel futuro. Le nubi di pessimismo che avvolgevano l’Europa la scorsa estate sembrano essersi dileguate, e sebbene la guerra in Ucraina stia proseguendo, i mercati festeggiano la scampata crisi profonda del 2023.
La voglia di ripartenza è alta e una BCE che ha saputo resistere al richiamo di rialzi tassi molto più aspri, sembra essere ora un forte vantaggio per l’economia europea, pronta a dare sprint in questo 2023.
Dato chiave dunque quello dello ZEW, che ricordiamo indagare non solo le aziende tdesche, ma fornire anche un quadro dello stato di fiducia e di salute dell’intera Europa.
Per il dato relativo alla sola Germania, dobbiamo notare che i picchi minimi, ovvero i momenti di massima sfiducia delle aziende tedesche, sembra essere alle spalle ed i valori visti da luglio a ottobre 2022 sembrano ora un lontano ricordo.
Assistere all’indice zew che ha toccato -61.9 non è cosa che accade tutti i giorni, per nostra fortuna, e cosi come i valori dei PMI europei sembrano aver toccato i minimi nel Novembre 2022, cosi anche la fiducia delle aziende Tedesche potrebbe vedere ora una fase di recupero, guidata da sane forniture di energia che consentono la continua produzione di beni e servizi.
Sebbene la domanda europea resti ancora debole, e la fase di rallentamento economico non è certamente scongiurata, la voglia di guardare al futuro con ottimismo sembra per ora avere la meglio.
Andare a scandagliare l’indice ZEW nei suoi ultimi 25 anni, ci mostra i minimi sono nella crisi del 2008 e del 2020 , quando nel 2008 ha toccato livelli del -63, mentre nel 2020 del -49.5, il che fa ben capire i timori che avevano pervaso le aziende tedesche questa estate per spingere l’indice al -61.9.
La rinnovata fiducia, e la speranza di lasciare alle spalle scenari peggiori, da forza agli investitori per credere nell’Europa , non solo nel comparto equity, ma anche nel valutario, che reagisce come ovvio passaggio per gli investitori esteri che vanno a cacia di duplice rendimento ( azionario + valutario) sfruttando di fatto un euro ancora a buon mercato.
Il quadro tecnico volumetrico dell’euro trova buoni supporti nelle aree di 1.07 figura, dove troviamo il POC anuale, e ancora come ultimo baluardo del trend rialzista a 1.06 figura.la possibilità di ulteriori allunghi rialzisti si concretizza nel break out dei massimi a 1.0930 parte estrema della hight volume area del composito, livelli oltre i quali non si escludono approdi verso i massimidi 1.1417 nel medio termine.
Vedremo cosa ci riserva questo 2023, passando in primi s per gli appuntamenti con le banche centrali ad inizio febbraio 2023.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA