YEN , TRA INFLAZIONE E BANCA CENTRALE
Una partenza settimanale in sordina per i mercati finanziari con l’America in festa per il Martin Luther king ‘s day , ma i market movers che ci attendono non sono assolutamente da sottovalutare.
Il focus sarà da un lato sull’inflazione europea, preludio all’appuntamento con al BCE e dall’altro l’appuntamento con la BOJ, attesa mercoledì alla decisione sui tassi di interesse.
Non possiamo non ricordare che il 2022 è stato un anno pessimo per lo yen giapponese, che ha perso fino al 30% contro il dollaro americano, a causa di una asincrona condizione macroeconomica, che ha portato la BOJ a mantenere toni estremamente accomodanti pur di sostenere un’economia lenta e asfittica, ricercando una sana ripartenza dell’inflazione.
Il controllo della curva dei rendimenti sovrani, per stabilizzarli al +0.25% ha dato il via libero ad un QE senza freni, e come ben sappiamo questa strada conduce all’immissione di una gran quantità di moneta in circolazione, che ne porta la ovvia svalutazione.
Lo yen dunque debolissimo contro qualsiasi altra valuta , almeno tra le majors, proprio per la divergenza di esigenze, in quanto nel resto del mondo occidentale le banche centrali erano alle prese con l’iper inflazione e la corsa al rialzo dei tassi di interesse, generando grande forza per tutte le altre divise valutarie.
Per questo 2023 la narrativa sembra invertire, con le economie occidentali che stanno assistendo ad un rapido rientro dell’inflazione, mentre in Giappone, la debolezza dello Yen ha generato una forte inflazione importata, che sebbene non possa definirsi come il vero obbiettivo della BOJ, che sperava in una ripartenza dei consumi, genera ugualmente la necessità di un controllo da parte della banca centrale.
La domanda resta asfittica, ma i prezzi salgono per un aumento dei prezzi all’importazione, e oggi è stato pubblicato anche il dato relativo ai prezzi alla produzione, che su base annuale è balzato oltre il 10% ponendo le basi per un prossimo intervento della BOJ.
Lo yen recupera dai minimi del 2022, ponendo basi per una ripartenza in questo 2023 che potrebbe essere sostenuta dalla banca centrale.
Il quadro tecnico dello yen denota una buona forza in questo gennaio 2023, che porta lo yen dai minimi di 0.0067675 agli attuali 0.007845, prima area di interesse volumetrico, che proietta i rialzi verso 0.008015 prima, fino a 0.0081, resistenza tecnica di medio periodo.
Il poc del composito a 0.007640 assume ora i toni di una prima area di supporto al di sotto della quale lo scenario rialzista perderebbe i suoi connotati, per assumere toni più modesti rischiando approdi sui minimi di 0.007050.
Rimaniamo per questo 2023 positivi sullo yen, in attesa tuttavia di conferme da parte della BOJ.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA