OGGI VENDITE AL DETTAGLIO USA, COME IMPATTERA' IL DATO SUL MERCATO!
Dopo il dato di due giorni orsoo sull’inlfazione USA, che ha dato un vero e proprio shock ai mercati, che speravano in dati in netto calo, oggi è il turno della domanda aggregata.
Uno dei parametri chieva che la FED sta monitorando per le sue decisioni di politica monetaria è ovviamente, come sta reagendo la domanda, come i consumatori continuano o meno a spendere e a seguire la corsa dei prezzi.
I dati degli ultimi mesi hanno mostrato una forza inaspettata da parte dei consumatori, che hanno proseguito il loto percorso di spesa anche se i prezzi hanno visto importanti aumenti, e questo non piace alla banca centrale americana, che deve raffreddare la domanda il più possibile, per sperare che opponga resistenza a prezzi più alti e dirotti i consumi su beni più economici o anche a tagliare alcune spese tanto da costringere aziende ed imprese a ridurre la produzione e nella peggiore delle ipotesi chiudere le attività, per raffreddare la corsa dei prezzi.
Un circolo vizioso da intraprendere, e soprattutto pericoloso , perché reprimere la domanda può voler dire recessione e recessione profonda, dalla quale potrebbe non essere cosi facile uscire.
Gli ultimi dati, relativi al mese di luglio, hanno mostrato una domanda pressoché ferma, con una variazione su base mensile pari a 0, ma cerchiamo di approfondire quali beni vengono presi in esame da questi indicatori.
La tabella qui riportata, è quella ufficiale del alboratorio di statistica, che mette in evidenza le variazioni mensili sia percentuali che in termini assoluti, il che ci permette di capire il peso che ha ad esempio il settore delle auto, che da solo vale quanto la spesa per : elettronica, materiali da costruzione cibo e bevande , messi insieme!
Ovvio quindi che i dati presi in esame dalla FED sono spesso epurati dagli elementi più volatili, ma un comparto come quello automobilistico ha un peso rilevante che non si può ignorare, come l’indotto immobiliare, anche lui molto rilevante.
Andando a ragionare sui dati mese su mese, è chiaro come l’ultima rilevazione abbia portato a variazioni zero grazie al compensarsi di un calo nella domanda di autoveicoli, e stazioni di benzina che erano schizzate al rialzo nell’anno precedente, da rialzi negli altri comparti in esame.
Per la giornata odierna, pertanto gli occhi saranno ancora puntati al dollaro americano, che ha ritrovato vigore dopo i dati sull’inflazione e che potrebbe vedere nuova spinta rialzista in caso in cui la domanda aggregata, nei dati sulle vendite al dettaglio, mostri ancora una tonicità nei consumi, che porterebbe la FED a ragionare ancora per rialzi tassi importanti nella prossima riunione di settembre.
Attenzione dunque a tutte le majors, ovvero i cambi contro dollaro che potrebbero godere di volatilità e nuova direzionalità
Buon trading
Salvatore Bilotta.