ULTIMA STIMA DEL PIL USA PER IL Q2… si aspettano ora i dati Q3 e la FED
Pubblicata oggi la terza ed ultima stime del GDP americano per il Q2 del 2022.
Come ovvio che sia , per avere la totalità dei dati è necessario del tempo , sia per collezionarli che per elaborarli, per cui le prime stime sono riassuntive e meno dettagliate, mentre l’ultima fornisce un quadro più completo dello stato di salute dell’economia americana.
L'aggiornamento pubblicato oggi riflette principalmente una revisione al rialzo della spesa per consumi che è stata compensata da una revisione al ribasso delle esportazioni, lasciando cosi il dato finale invariato.
Il comunicato di oggi include stime del PIL per settore o valore aggiunto, una misura del contributo di un settore al PIL. Le industrie private produttrici di beni sono diminuite del 10,4% nel secondo trimestre, le industrie private di produzione di servizi sono aumentate del 2,0% e il governo è diminuito dello 0,2% , secondo quanto si riporta nel comunicato , 9 gruppi industriali su 22 hanno contribuito al calo del PIL reale del secondo trimestre.
All'interno delle industrie produttrici di beni privati, i principali contributi al calo sono stati l'edilizia e la produzione di beni non durevoli
All'interno delle industrie private produttrici di servizi, i principali contributi all'aumento sono stati l'assistenza sanitaria e l'assistenza sociale (guidata dagli ospedali); servizi professionali, scientifici e tecnici; immobili e locazione e leasing; e servizi di alloggio e ristorazione. A compensare in parte questi aumenti è stata una diminuzione del commercio all'ingrosso.
Il quadro di un’economia in rallentamento è chiaro, sebbene la domanda resta forte e questo lascia spazio alla FED per ulteriori manovre aggressive, che tuttavia da qui in avanti potrebbero iniziare ad avere sempre più impatto sull’economia reale del paese, mettendo in crisi la congiuntura macroeconomica e portando cosi la FED al suo obiettivo di calo dell’inflazione.
Questo sarà frutto di sofferenza, di aziende in difficoltà di meno ricchezza prodotta come mostra il GDP, e pian piano anche la valuta riprenderà a trovare equilibrio, si perché se fino ad oggi il super dollaro ha trascinato a rialzo senza sosta le quotazioni, nel suo futuro potrebbe esserci un rallentamento economico tale da rendere meno appetibile il biglietto verde, e riportare in equilibrio le quotazioni contro le majors oggi sotto estrema pressione ribassista.
Se fino ad oggi abbiamo proclamato la forza del dollaro potrebbe non essere cosi lontano il giro di boa, pochi trimestri di dati negativi possono far cambiare rapidamente idea a banche centrali e investitori che si troverebbero pieni di dollari da riversare sul mercato per accedere ad altri asset
Pertando occhi ben aperti e massima allerta sulle dinamiche eventuali contro dollaro usa!
buon trading a tutti
Salvatore Bilotta