Il sorriso del DOLLARO che è ai massimi dal 2000
IL DOLLARO STA SORRIDENDO!
BEH NON LETTERALMENTE , MA IL SUO VALORE è AI MASSIMI DAL 2000, NE AVREBBE DUNQUE MOTIVO!
Il “ sorriso del dollaro” è una vera e propria teoria economica:
Si distingue la forza e la debolezza del dollaro USA in 3 grandi fasi , due delle quali il dollaro americano è forte, mentre solo in un caso il biglietto verde perde il suo smalto!
Le fasi di forza del biglietto verde si verificano ovviamente quando l’economia Usa è già di per se forte, robusta ed in piena espansione, mentre l’altra fase è quando l’economia globale è debole o vive fasi di forte shock economico , come nel 2022.
Si trova invece in una fase di estrema debolezza quando l’economia USA è debole o comunque lo è a fronte del resto del mondo.
Per quanto possa sembrare assurdo , un dollaro USA troppo forte ha un impatto devastante sull’economia mondiale, e vanno per questo individuate le fasi nelle quali “ il dollaro sorride”!
Cerchiamo di capire come fa il dollaro a sorridere:
le fasi nelle quali il dollaro resta fortemente attrattivo per gli investitori sono alla fine e all’inizio del grafico, questo perché le riserve valutarie mondiali sono per lo più in dollari, pertanto quando l’economia americana è forte, e ci sono tassi di interesse alti e si predilige mantenere alte riserve di dollari.
Secondo gli accordi internazionali, in circa 149 paesi nel mondo ci sono riserve per 7 trilioni di dollari.
Si detengono riserve di dollari, per diversi motivi, uno è la stabilità garantita dalla FED, tutti sanno che la banca centrale è sempre pronta ad intervenire per impedire shock all’economia e alla stabilità del paese, e questo rende il dollaro una valuta sicura e stabile nel tempo.
Si detengono dollari anche per motivi commerciali, la maggior parte dei beni, alimentari o energia che essi siano sono pagati in dollari, e pertanto la domanda di dollari resta sempre molto alta nel mondo.
Ma le oscillazioni del valore del dollaro restano legate alle scelte politiche economiche degli Stati Uniti.
Perché siamo oggi in una fase di pericolo, e tutti continuano a comprare dollari?
Beh quando un’economia è forte ed in crescita tutti credono che sarà sempre cosi, e si spera in un continuo processo di espansione, e quando a questo ci si abbiano alti interessi, allora la voglia di detenere valuta che da interessanti rendimenti aumenta!
In più ripetiamo la sicurezza che da il dollaro, che per questo è definito asset rifugio, definisce ancora di più il suo appeal per gli investitori in fasi di crisi mondiali ed ora che abbiamo la Cina ferma per il covid, l’Europa alle prese con la crisi energetica e l’inflazione globale…tutti comprano dollari!
Tutti cercano una valuta che possa reggere l’impatto di una crisi mondiale!
Attualmente il dollaro è la valuta più forte contro le altre concorrenti, il che può sembrare un bene, ma per i paesi che nel mondo pagano beni alimentari o energia in dollari, questo si tramuta in maggiore inflazione.
Prezzi più alti e maggiore difficoltà per il commercio globale, questo il risvolto della medaglia.
Questo non è tuttavia valido per gli americani che godono di prezzi all’importazione più contenuti e quindi un calo dell’inflazione.
Ma allora perché l’equity americana sta soffrendo cosi tanto il super dollaro?
Ricordiamo che il 40% delle aziende presenti nell’S$P 500 fa affari all’estero e un dollaro cosi forte sta mettendo a dura prova l’export.
Una delle maggiori aziende a lagnare le possibili ripercussioni future del super dollaro è stata COCA-COLA, che ha messo a giudizio gli earnigs futuri proprio a causa dei prezzi che stanno salendo all’estero dei loro prodotti.
Ci pare chiaro dunque che il dollaro USA ora inizi a sorridere un po troppo, e che le altre economie mondiali sono messe sotto pressione, e ben presto ci sarà la necessità di ripristinare equilibri mondiali che diano fiato anche ad altre economie.
Di tutto questo ne è consapevole Powell che deciderà sui tassi il prossimo mercoledi, pertanto massima attenzione e prudenza per il nostro trading.
Buon trading
Salvatore Bilotta.