ANALISI SETTIMANALE CON GLI OCCHI DELLA MACROECONOMIA
Si conclude una settimana ricca di eventi chiave per i mercati finanziari, che sono stati caratterizzati dalle decisioni delle banche centrali.
Tre le banche , per la settimana trascorsa , che hanno dato le direttive di politica monetaria :
La Reserve Bank Of Australia , la Bank Of Canada ed infine ieri la BCE.
Tre banche ma stessa direzione, il mood per i paesi occidentali ed oceanici resta la lotta all’inflazione, che richiede scelte difficili, politiche aggressive, atte al raffreddamento delle economie.
Difficile trovare un equilibrio, questo è certo, riuscire a domare la corsa dei prezzi, trovare il “tasso di equilibrio” che consenta di raffreddare l’economia, rallentare la domanda aggregata, senza tuttavia cadere in profonde recessioni, è indubbiamente compito arduo e la paura di sbagliare e soffocare la ripartenza economica post pandemica ha portato diverse banche centrali a rimanere molto dietro la curva, ma procediamo per ordine temporale:
-La prima a parlare questa settimana è stata la RBA, banca centrale australiana che si trova a combattere un’inflazione record oltre il 6%, e per riuscire a contenerla si è vista costretta ad applicare un rialzo “jumbo” per usare un termine oggi idoneo ad un aumento di 75BP.
Il costo finale del denaro per il dollaro australiano sale dunque al +2.35%, senza tuttavia sortire effetti benefici a sostegno della moneta oceanica, che resta tra le più deboli di questa settimana, penalizzata ancora dalla forza del dollaro usa in primis, e da un persistente mood di risk off che ha penalizzato le valute tipicamente da investimento, come Australia e New Zealand.
-seconda per ordine temporale, mercoledi 7 , è stata la Bank Of Canada, che si è rapidamente adeguata alle scelte mondiali di rialzi Jumbo, con un +75bp, portando il costo del denaro al +3.25%.
Anche qui la necessità di controllare i livelli record di inflazione è oramai una priorità e il forte mercato del lavoro, i salari ancora robusti ed una domanda aggregata ancora in tiro, rendono più complesso il compito della banca centrale che si trova quindi costretta ad essere particolarmente hawkish.
-Ultima la BCE ieri 8 settembre, che dopo essere rimasta forse la banca centrale occidentale maggiormente dovish, mettendo a segno un solo rialzo tassi di 50bp, si è adeguata al mood mondiale e con un rialzo jumbo di 75bp, ha aperto le ali ai falchi all’interno del consiglio direttivo, che ora puntano già alla prossima riunione per incrementare le politiche aggressive e spingere sui freni dell’inflazione che ha toccato il record del +9.1% in eurozona, e per la maggior parte dei paesi fante parte del blocco si è giunti oltre il 10%.
Guerra senza quartiere, dunque, per le banche centrali che corrono ad inasprire le politiche monetarie, in attesa che l’economia reale risponda in tempi rapidi e mostri i primi segni evidenti di rientro dell’inflazione.
QUADRO TECNICO:
l’aspetto tecnico vede ancora invariato il quadro di debolezza dell’euro, con eurusd che resta ancorato ai suoi livelli di minimo di 0.9902 e fatica ad aggredire le resistenze a 1.0090, rotte le quali potremmo sperare in allunghi rializsti fino alle prime vere resistenze di medio periodo poste a 1.0350, area di confluenza statice e dinamica con la mm100 periodi daily. Ancora baluardo per un down trend 1.0650 area statica chiave di precedente massimo e di confluenza dinamica con la mm200 periodi daily.
Solo la violazione di questo ultimo livello potrebbe decretare la fine del mood ribassista per la moneta unica.
Debole anche il dollaro australiano , che vive ancora un chiaro trend ribassista, composto da massimi e minimi decrescenti, partiti da 0.7130 , con la creazione di un area di supporto , ora resistenza a 0.6870. siamo al test dei minimi di 0.6680 ultimo baluardo per sperare in respiri del mercato, che tuttavia continua a rimanere pesantemente sotto la pressione del dollaro usa.
Respira il dollaro canadese, che pur vivendo la fase di pressione del biglietto verde, espressa in un chiaro trend ascendente fatto da massimi e minimi crescenti, si trova ora a lottare con le aree di 1.3225.
I primi respiri di usdcad, portano ai supporti di 1.3050 area, dove si giocherà la vera lotta traa compratori e venditori, che dovranno scegliere tra due asset, che lascinao un differenziale tasso davvero molto stretto, con politiche economiche che viaggiano in parallelo, e a stretta distanza, con economie robuste, che danno poco spazio a possibili sbilanciamenti speculativi.
Seguiremo dunque le chiusure settimanali per prepararci alla prossima ottava di contrattazioni sui mercati.
Buon week end
Salvatore Bilotta.