LA BOJ RIMANE DOVISH
In un avvio di settimana scarno per i market movers, che troveranno invece maggiore vigore durante la settimana, risuonano le parole della BOJ ancora una volta ferma nelle sue dichiarazioni di politica monetaria dovish.
Non cambiano i toni della banca centrale giapponese, che vede ancora forte la necessità di mantenere approcci accomodanti, e scopre piuttosto il bisogno di reggere questi ritmi di immissione di liquidità ancora per lungo tempo.
Non facile trovare una quadra tra la volontà di sostenere l’economia, immettendo nuova moneta e acquistando debito sovrano, senza generare una iper svalutazione monetaria, che genera si inflazione, ma non certo inflazione da domanda , ma solo una triste inflazione da costi importati.
La strada è segnata per la BOJ, secondo le dichiarazioni l’economia ha bisogno ancora di essere sostenuta, troppe le incertezze per il futuro dell’economia mondiale, e i partner commerciali stanno rallentando le loro economie andando a colpire le esportazioni Giapponesi, i consumi interni stentano a ripartire e la nuova inflazione che avanza non aiuta a generare una sana domanda interna , che invece si vede repressa dai maggiori costi.
Le aziende giapponesi faticano nella produzione, sia per gli alti costi di materie prime ed energia, ma anche per la carenza di mano d’opera, dovendo di fatto far lievitare i prezzi e ponendo nubi di dubbi ed incertezze sul futuro , nubi che non possono sostenere l’espansione economica che necessita invece di fiducia.
La disoccupazione tuttavia resta molto bassa, non lontana dai minimi , ma il bisogno di far ripartire consumi interni e produzione, pone la BOJ alle strette, da un lato il bisogno di mantenere ampia liquidità disponibile per famiglie ed imprese, e dall’altro il bisogno di arginare la caduta dello Yen.
Si guarda tra le possibili opzioni ad ulteriori allargamenti del controllo dei rendimenti obbligazionari, che hanno ora una fascia di oscillazione di +/- 0.50%, ma la banca centrale ha presto dichiarato che i possibili allentamenti al controllo dei rendimenti non sono da interpretarsi come cambi di rotta, e che se mai si dovessero presentare le condizioni per un’inversione nelle politiche monetarie, la BOJ agirebbe direttamente sul costo del denaro.
Poco da fare dunque per lo yen giapponese, che viene conteso da un lato dagli operatori che sperano in un cambio di politica monetaria e spingono per posizioni long yen e dall’altro la BOJ che cerca di placare gli entusiasmi per ora infondati.
Il quadro tecnico volumetrico del futures yen al momento vive una buona fase rialzista di medio periodo, in un chiaro trend che trova ora le aree supportive a 0.0076 minimi della scorsa settimana, e solo la violazione del poc del composito a 0.0074 potrebbe dichiarare una netta inversione di rotta della valuta nipponica.
Le aree di resistenza al momento poste a 0.007883 sembrano essere messe alla prova dai mercati, nella speranza di allunghi fino 0.008020
Interessanti le dinamiche con i cross come chfjpy che dopo il mega rally rialzista del 2022 dovuto alla debolezza dello yen da un lato e alla forza del franco svizzero dall’altro ( ricordiamo la banca centrale svizzera ha portato i tassi al +1% dopo 20 anni di tassi negativi) ora vive una fase di storno con approdi sui supporti di breve a 137.25 – 13475 . riteniamo valida l’ipotesi di ulteriori affondi ribassisti, atti a dare struttura al mercato, ma troviamo i successivi supporti sulla mm50 periodi a 132.00 figura.
Seguiremo in questo 2023 le dinamiche dello yen giapponese che potranno dare grande dinamismo ai mercati.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA