INFLAZIONE USA: PRESTO PER SPERARE?
Occhi puntati sul vero market mover della settimana: i dati sull'inflazione USA!
Gli operatori osservano con grande attenzione questo dato, che è senza dubbio il market mover principale per la FED, che esprime ora in pieno quelle che saranno le prossime mosse della banca centrale americana.
Ricordiamo infatti che la lotta all'inflazione è priorità assoluta per la FED, che è ben disposta ad accettare e spera in pratica che si concretizzi, un più alto livello di disoccupazione e una vera stretta al reddito e ai consumi, tale da domare la corsa dei prezzi.
Le ultime rilevazione su questo dato iniziano a mostrare un quadro davvero preoccupante, composto da un dato generale, ovvero comprensivo dielle componenti energy e food, in netto calo, dal 9.1% al 8.2% e le aspettative per la rilevazione odierna sono per un 8.0%,il che potrebbe far ben pensare, tuttavia il problema risiede nel dato core, ovvero al netto di food ed energy., che esprime al meglio la voglia e la forza dei consumatori americani, che ancora non fermano la loro corsa agli acquisti.
I dati sull'inflazione alimentare sono in calo solo dall'ultima rilevazione,mentre i dati sull'inflazione energetica per nostra fortuna sono in netto calo da maggior tempo e gli effetti sul dato generale sono evidenti, ma se è vero che la colpa della corsa dei prezzi non è piu da ricercare negli alti costi energetici è vero anche che l'inflaizone sta entrando nel tessuto sociale, ovvero i prezzi di beni di consumo primario sono saliti e sarà sempre più difficile al passar del tempo riuscire a farli rientrare.
Noi consumatori siamo animali abitudinari e rapidamente ci adattiamo quando le condizioni economiche lo permettono ,ai prezzi eventualmente più alti e solo condizioni di crisi e di timore nel futuro reddito sono motore per una scelta più oculata ai consumi e una vera lotta di massa all'infalzione.
Fino ad oggi la forza del mondo del lavoro USA ha sostenuto la fiducia dei consumatori che confidano ampiamente in una stabilità reddituale non difficile da mantenere, tuttavia gli inasprimenti di politica monetaria della FED iniziano a riperquotersi sulle banche , le quali oggi guadagnano un comodo 4% a mantenre liquidità nelle casse della FED, e per dare loro rendimenti maggiori e comunque proporzionati ad un maggior rischio, si vedono costrette a concedere un muoto ad imprese e famiglie a costi maggiori: la banca fa il suo lavoro e deve guadagnare il più possibile e con il minor rischio.
La stretta quindi che viene data all'economia mette in crisi le aziende, e si iniziano a percepire venti di licenziamenti anche nelle big americane come Meta, pronta a migliaia di licenziamenti per restrutturare l'organico in vista della crisi oramai imminente.
Gli ultimi dati sulla disoccupazione hanno acceso le speranze, di una aumento di disoccupati, passando dal +3.5% al +3.7% e questo ha facilitato il rialzo delle borse, tuttavia ricordiamo che siamo ancora ai minimi storici, per avere effetti contreti dovremmo attendere potenzialemnte un +4-5% di disoccuapzione secondo le proiezioni della FED, pertanto potrebbe essere prematuro sperare in dati migliori gia al termine di questo q4 2022, dando anche per certi i dati sui prezzi alla produizione.
I prezzi a monte della filiera produttiva restano sostenuti e fino a quando la domanda resta robusta e i consumatori sono fiduciosi le aziende possono riversare a valle i maggiori costi di approviggionamento, pertanto crediamo difficile per questo dato un'imminente inversione di rotta.
Come sappiamo tuttavia i mercati sono fatti per stupire e sorprendere pertano raccomandiamo grande cautela sulla pubblicazione di dati cosi sensibili.
Il quadro tecnico al momento premia ancora il biglietto verde che fatica a stornbare dai massimi e lascia sotto pressione eurusd, ancora a caccia di supporti validi per delle ripartenze di medio lungo periodo.
le aree di suporto poste a 0.9950 prima e 0.9820 poi sono i primi livelli da monitorare e solo un dato davvero pessimo per il dollaro potrebbe portare rialzi fino al poc a 1.0088 e poi 1.0125 per valutare allunghi di eurusd.
vedremo cosa dirà il mercato e cosa ci diranno i dati di oggi pomeriggio.
buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta