DISOCCUPAZIONE ED INFLAZIONE NEL MIRINO DELLA FED
Vengono pubblicati oggi una serie di dati importantissimi per la valutazione della congiuntura macroeconomica americana, a partire dall’inflazione, dato chiave di oggi, si accompagnano le rilevazioni sulle richieste di sussidi di disoccupazione.
Oltre ai dati mensili, che mostrano lo stato di salute del mercato del lavoro Usa, con i classici NFP, dobbiamo tener presente che ci sono rilevazioni settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione, che sono spesso anticipatori dei NFP e forniscono un quadro dettagliato e molto più immediato di come si muove il mercato del lavoro USA.
Il bureau of labor statistic, fornisce report settimanali sull’andamento delle nuove richieste di disoccupazione, e le suddivide e classifica per ordine temporale, andando ad evidenziare coloro i quali sono in stato di disoccupazione da oltre 25 settimane ( continued jobless claims) e coloro che lo sono solo da 5 (initial jobless claims ) , oltre ad una serie più approfondita di statistiche che si basa su settori lavorativi ed età media degli ex lavoratori.
La nostra riflessione tende a considerare che il basso tasso di disoccupazione mostrato la scorsa settimana nei NPF , dovrà prima o poi salire se l’intervento della FD si dovesse dimostrare efficace. Il raffreddamento dell’ecominia e quindi il calo dell’inflaizone dovrà passare per un più alto livello di discoccupazione, che al momento sembra del tutto assente.
Se andiamo ad analizzare i dati delle scorse rilevazioni sia per i continued che per gli initial jobless claims, notiamo che le richieste sono in netto calo, con ben 173000 in meno di disoccupati permanenti, che si attestano ad un totale di 1.2 milioni.
COnsiderando i dati su base annuale siamo passati dal 39.9% di disoccupati stabili e continui del setembre 2021 a solo il 30.5 % nel settembre 2022, il che mette in evidenza un mercato del lovoro che non solo non cala, ma che migliora!
se andiamo in oltre a valutare la disoccupazioni sulla base temporale, ovvero della durata, notiamo ancora maggiore forza del comparto lavoro USa, andado a mettere in evidenza come la disoccpuazione resta stabile su periodi di 5 settimane e da 5 a 14 settimane, quindi per brevi periodi temporali, ma cala drasticamente nel medio periodo, portando le richieste di disoccuapzione per periodi oltre le 27 settimane dal 36.7% di settembre 2021 al 18.5 % di settembre 2022
Un mercato del lavoro ancora cosi forte porterà con se una notevole resistenza al contenimento dell’inflazione, visto che salari alti e sicuri danno maggiore fiducia ai consumatori che sono cosi più propensi al consumo anche a prezzi più alevati.
La prospettiva di una FED ancora aggressiva pertanto rimane, e se avremo la duplice concomitanza di un dato sull’inflazione alto, allora sarà quasi scontato un approccio hawkis alla prossima riunione del 2 novembre della FED, che porterebbe cali nel comparto equity e risalita ancora una volta del dollaro americano su nuovi massimi di periodo.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA