BCE alza i tassi di 75Bp per contrastare inflazione prevista al 8,1%
Anche la BCE si adegua al mood hawkish delle principali banche mondiali, con un rialzo di 75Bp, che era previsto dagli analisti in virtù del livello di inflazione oramai su record storici.
L’Europa vive una delle sue crisi più profonde, le forniture di Ngas dalla Russia sono state interrotte, e non ci saranno riaperture fino alla rimozione delle sanzioni imposte dopo l’invasione del territorio Ucraino. La scarsità di energia ed i conseguenti prezzi a rialzo hanno portato molte famiglie e imprese a dover fare i conti con costi energetici mai visti prima, ponendo le basi per una fase di crisi profonda.
Gli alti costi energetici e la prospettiva di un’economia in rallentamento potrebbero portare alla chiusura di molte imprese e alla perdita di diversi posti di lavoro, acuendo la crisi già in atto.
Ciò detto la corsa a rialzo dei prezzi guidata dalla componente energy ha toccato record storici per l’eurozona, assestandosi al 9.1% ed oggi la BCE ha confermato un 2022 ancora all’insegna di un iper inflazione al 8.1% e solo nel 2023 al 5.3% e infine nel 2024 ci si aspetta un rientro nei targhet al 2.3%.
L’alta inflazione ha richiesto un intervento speciale , un rialzo tassi “jumbo” di ben 75 BP, rialzo mai visto in Europa in una singola riunione.
La Lagarde si è affrettata a specificare che la BCE dovrà ricorrere con buone probabilità ad ulteriori rialzi tassi, ma che 75bp non sarà un evento cosi facile da vedere nuovamente.
Beh si pongono le basi per le proiezioni sui delta tassi di fine anno, con la FED che con buone probabilità alzerà ancora il costo del denaro di 75BP nella prossima riunione di Settembre, portando cosi i tassi oltre il 3%, mentre la BCE che ha a disposizione una sola riunione in questo 2022 effettuerà un rialzo di soli 50BP, portando il costo del denaro al +1.75%, favorendo ancora una volta il differenziale tassi per il Dollaro americano.
Inutile dunque, sperare in price action che premino l’euro, che dopo un breve movimento rialzista alla riconquista della parità contro il dollaro è tornato a testare le aree supportive, senza dare particolari spunti direzionali
Si resta al momento nel range tra 1.00328 e 0.9910 senza trovare spunti validi per riconquistare stabilmente la parità contro il dollaro usa , e si passa ora la palla alla FED e alle sue prossime decisioni di politica monetaria.
Permane dunque la debolezza della moneta unica...
buon trading
Salvatore Bilotta