Vola il lusso
Gli esperti restano convinti che il 2021 non è stato caratterizzato dal “revenge shopping”, ovvero di chi spende di più per compensare altre mancanze, ma di una tendenza naturale che perdurerà in futuro: crescono i nuovi ricchi, spendono di più e la loro attenzione viene polarizzata da sempre meno marchi, che hanno valori distintivi unici, che investono sul digitale e sulla sostenibilità. “Il quarto trimestre ha segnato un accelerazione nelle vendite dei marchi di lusso in tutte le geografie e a dispetto della nuova ondata Omicron. Si è anche accentuata la diversità di performance tra marchi top come Lvmh e il resto del mercato. Sono poi cresciuti i margini sia per la scala e l’aumento dei ricavi, sia per il taglio dei costi effettuati durante la pandemia”.Perfino l’abbigliamento maschile rifiorisce. Zegna ha debuttato con successo a Wall Street il 20 dicembre con una capitalizzazione di 2,4 miliardi di dollari, Brunello Cucinelli, che era sbarcato in Borsa nel 2012 promettendo una crescita “garbata” con “il passo del montanaro” e ha quasi triplicato il fatturato (da 242 milioni del 2011 a 712 milioni nel 2021), e aumentato il valore del titolo dai 7,25 euro dell’Ipo a i 51,8 euro attuali (+614%).