Un'ipotesi di rimbalzo per il Nasdaq100
L'ultimo movimento ribassista, partito il 29 marzo e che ha fatto segnare un minimo in area 11480 punti nella seduta di venerdì, ha percorso in estensione la stessa dinamica che ha preso le mosse dai massimi relativi del 28 dicembre scorso.
In quell'occasione si produsse un primo rimbalzo seguito da una reazione ben più significativa dopo essersi completata una zona di accumulazione che culminò con la creazione di un doppio minimo. Da lì infatti l'indice tecnologico americano ha ritracciato il 61.8% di tutta la discesa.
Ora che, dai massimi di fine marzo, i prezzi hanno percorso la medesima estensione in un lasso di tempo uguale, ipotizzando che nel loro muoversi caotico i mercati rispettino comunque un'armonia di fondo, non appare del tutto peregrina l'ipotesi che la tenuta dei minimi visti lo scorso venerdì possa favorire la formazione di una zona di accumulazione propedeutica ad una rivalutazione dei corsi anche di una certa consistenza, prima che le vendite riprendano il sopravvento.
In questo caso il superamento dei 12086 aprirebbe al raggiungimento di 12579.
Più sopra i target del ritracciamento si collocano a 13063; 13480; 13896 rispettivamente il 38.2, 50 ed il 61.8% dei livelli di Fibonacci.
Tutto l'impianto dell'ipotesi espressa verrebbe smentito da una chiusura al di sotto dei minimi dello scorso venerdì.