Strane visioni
Capita a volte di fare accostamenti inconsulti.
Ad esempio a me è capitato di accostare il Charles Leclerc trionfante a Monza nel 2019 all’altrettanto radioso Carlo V d’Asburgo mentre sentiva le notizie della clamorosa prestazione delle sue armate durante la battaglia di Pavia del 1525.
Poi però sono tornato in me e ho capito che non era il caso di associare una gara di f1 ad una carneficina.
Invece Draghi, nella sua intervista pasquale ha insistito sulla validità del suo aut – aut: la pace vale dei sacrifici e in questo caso il sacrificio è anche piccolo, 1 o 2 gradi di temperatura in più o in meno.
Quello che in Germania viene definito in termini drammatici (il ministro dell’economia Habeck ha detto “diventeremo più poveri”, l’ambasciatrice tedesca a Washington ha twittato “You cannot turn modern industrial plants on and off. The effects would be felt beyond Germany, the EU’s economic engine[…]Putin’s rationale is not the result of a classic cost-benefit-analysis[…]and his war machine – at least in the short run – does not depend on foreign currency revenues”), qui in Italia viene valutato in “1 o 2 gradi per battere Putin e salvare la democrazia”.
Dunque visto che anche il presidente del consiglio non ha remore nell’insistere sul suo accostamento quantomeno discutibile, ora vi confesso il mio.
Sempre più personaggi autorevoli (lascerò qualche riferimento) affermano l’innegabile ruolo Usa/Ue nella continuazione della guerra, ma quando ho letto queste parole ho provato la stessa sensazione di quel settembre 2019. Le ha pronunciate Joseph Borrell, responsabile per la politica estera Ue, “La nostra indipendenza, la nostra autonomia energetica, dipende dalle energie rinnovabili e, per la prima volta, geopolitica e cambiamento climatico si stringono la mano in un obiettivo comune”.
Non è che a qualcuno è venuta l’idea di addebitare tutti i costi della transizione energetica alla guerra?
Fare un sacrificio per la democrazia di oggi è più accettabile rispetto a compierlo per la salvezza del pianeta del 2050…
E che sacrificio: l’IEA stima che per la decarbonizzazione da qui al 2030 serviranno 5'000 miliardi di dollari l’anno!
Oltre ad un nuovo lavoro per 5 milioni di persone.
C’è da dire che “l’impatto economico e sociale dell’inazione rispetto ai cambiamenti climatici sia comunque più alto rispetto a quello implicato dalla stessa mitigazione: si tratterebbe di una perdita economica di oltre 2.400 miliardi di dollari e di 80 milioni di posti di lavoro”.
Spero di essere il solo ad aver avuto questa idea!
E voi amici che ne pensate?
https://www.linkiesta.it/2022/04/germania-russia-ucraina-gas/
https://twitter.com/GermanAmbUSA/status/1514194897519190017
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/speciale-ucraina-il-prezzo-da-pagare-34517
https://www.corriere.it/politica/22_aprile_17/intervista-draghi-governo-ucraina-putin-32abc430-bdb8-11ec-9131-083ffd710aa7.shtml
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/sul-ruolo-usa-nella-guerra-ucraina-34554
https://it.insideover.com/guerra/ucraina-ex-ambasciatore-freeman-usa-non-vogliono-paceucraina.htmlutm_source=ilGiornale&utm_medium=article&utm_campaign=article_redirect&_ga=2.243503365.1059798782.1650215250-2136141996.1621613792
https://youtu.be/rh0_IjpXYL4